Cronaca

Monitoraggio fauna selvatica sul
territorio: dai lupi agli sciacalli

Foto scattata con gli infrarossi

Continua il lavoro di monitoraggio della fauna selvatica da parte della Polizia Locale Provinciale di Cremona, che settimanalmente porta avanti una attività di rilevamento, con fototrappole e transetti. Emerge una crescita di questo tipo di popolazione, che va dai lupi ai caprioli.

Per quanto riguarda i lupi, sono una quindicina gli esemplari identificati, ma potrebbero essere molti di più, in quanto è difficile fare delle stime esatte.

Sono suddivisi in gruppi che vanno dai 2 ai 4 elementi e che sono situati in parte nel Casalasco, dove si muovono fino a San Giovanni in Croce, in parte nell’area centrale, tra San Daniele e Stagno Lombardo, e il resto lungo l’Adda, tra Pizzighettone e Lodi.

Non sono sostanzialmente pericolosi per l’uomo, essendo animali piuttosto elusivi e con una vita riservata, tuttavia la loro attività è molto a contatto con quella antropica, e questo può creare spesso problemi con gli allevamenti. Come ha spiegato il vice comandante della Polizia Provinciale, Marco Sperzaga, “Ci sono stati due casi di interessamento di allevamenti, con danni ai bovini, nella parte centrale del territorio. I lupi tendono ad attaccare i capi giovani, non uccidendoli, ma provocando dei danni che costringono poi all’abbattimento”.

Ma non sono solo i lupi a muoversi nelle nostre campagne. Come spiega il vice comandante, “ci sono anche alcuni esemplari di sciacallo dorato, che si aggirano soprattutto nella golena del Po, ma anche nella parte centrale del Cremonese e del Cremasco. Una razza che si è inserita nel nord Italia arrivando dalla Slovenia”. Non si tratta di un animale pericoloso: le sue dimensioni sono una via di mezzo tra il lupo e la volpe, ma la sua attività predatoria è più simile a quest’ultima.

Non è tutto: negli ultimi tempi si è osservata anche una notevole diffusione dell’istrice, mentre continua a crescere, soprattutto nella Golena, la famiglia dei caprioli. Sempre più numerosi, a questo proposito, quelli investiti che vengono recuperati dagli agenti della Polizia Locale Provinciale.

Resta poi aperta la questione dei daini: i grossi animali continuano ad essere presenti tra Soncino e Casalbuttano sebbene rimangano confinati nel parco dell’Oglio.

LaBos

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