Cultura

Un Radicale di 150 anni fa
L'attualità di Ettore Sacchi

Video Francesco Sessa

Un pomeriggio dedicato alla storia cremonese e a un suo personaggio di rilievo in gran parte dimenticato, Ettore Sacchi, nato a Cremona il 31 maggio 1851, avvocato e politico, guida del Partito Radicale Italiano, di cui promosse la costituzione in partito politico e che condusse alla partecipazione ai governi liberal democratici dell’Italia prefascista, nei quali fu anche ministro.

Il 6 aprile ricorreva il 100° anniversario della sua morte e ieri si è tenuto il primo degli appuntamenti predisposti dal Comitato, presieduto da Maria Luisa Betri.

Le celebrazioni si sono aperte alle 16:45 con un momento di raccoglimento davanti alla lapide restaurata di Ettore Sacchi posta sotto i portici di Palazzo Comunale. La lapide – inaugurata il 3 ottobre 1926 da Alfonso Mandelli (1850 – 1927) sindaco dal 1923 al 1926, ultimo sindaco prima della soppressione della carica, sostituita dal podestà – è opera dello scultore cremonese Riccardo Monti sovrastata dal busto di Ettore Sacchi.

Qui si è riunita una rappresentanza dei Radicali, alla presenza di Maurizio Turco, presidente della Fondazione Marco Pannella, di Sergio tavelli che ha illustrato l’iniziativa, e Gino Ruggeri.

In  Sala Quadri si è poi tenuta una conferenza aperta dal Sindaco Gianluca Galimberti e da Paolo Carletti, Presidente del Consiglio Comunale, a cui ha fatto seguito l’intervento introduttivo di Luca Burgazzi, Assessore alla Cultura del Comune di Cremona. La parola è poi passata a storici e docenti universitari che hanno approfondito la figura di Ettore Sacchi nel contesto della Cremona di fine ‘800 e primi ‘900: oltre a M.L Betri, Michele Cattane, dottore di ricerca all’Università di Pavia, e Marina Tesoro, storica, già professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pavia.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...