Cronaca

10 anni fa le onde blu sul Corso
ma l'isola pedonale non è decollata

Dieci anni fa la prima mossa dell’amministrazione Galimberti, appena insediata, diede una scossa al concetto di arredo urbano in una città tradizionalista come Cremona. Con un intervento che sorprese tutti, veniva varata la sperimentazione delle “onde blu” lungo corso Garibaldi, da poco pedonalizzato nel tratto tra via Villa Glori e via Palestro: una serie di pennellate che ricordavano il corso di un fiume, un ideale collegamento tra il centro cittadino e il Po.

L’iniziativa nasceva dalla volontà di rilanciare dal punto di vista commerciale corso Garibaldi, in continuazione con corso Campi dove l’isola pedonale, collaudata già da decenni, sembrava funzionare. Le strisce blu restarono qualche mese, poi vennero tolte e cinque anni più tardi l’asfalto venne sostituito con una pavimentazione di pregio in blocchi di granito e pietra di Luserna, che contraddistingue ancora oggi l’isola pedonale.

Cosa resta oggi di quel tentativo di rilancio? Tanti avvicendamenti nelle vetrine, ma quelle che resistono ancora oggi sono soprattutto i marchi storici, mentre sono almeno una decina gli spazi vuoti.

“L’isola pedonale non è mai veramente decollata – afferma Claudia Monteverdi, titolare del negozio Moschetti, un nome che è sempre stato legato a questa parte di corso. “La pavimentazione di pregio senz’altro è stato un vantaggio ma l’idea poi non è stata conclusa a livello di arredo, di pulizia e di viabilità, mai regolata. Qui è un via vai continuo  di macchine, furgoni, gente che parcheggia. C’è molta trascuratezza, e poi da ultimo si sono aggiunti i cantieri, ce n’è uno che dura da più di un anno, e non è cosa da poco, altri sono appena stati tolti. Per quanto riguarda la viabilità, è vero, ci sono i passi carrai (e anche l’accesso ai garage di galleria Kennedy prevede il transito dal corso, ndr) ma magari si potrebbe risolvere qualcosa invertendo la viabilità di via Goito”.

“Certo – aggiunge – bisogna avere la volontà di provare a fare qualcosa di diverso, non si può più dormire”.

“Io sono sempre stata una fautrice dell’isola pedonale. Ben gestita è un vantaggio per i commercianti, non per niente le catene preferiscono le isole pedonali. Passare in macchina non consente di vedere le vetrine, per le famiglie è pericoloso passeggiare con i bambini e invece c’è bisogno di un clima rilassato per fare degli acquisti sereni. Il problema che veniva sollevato da alcuni colleghi ai tempi dell’istituzione dell’isola pedonale, ossia i posti auto che sarebbero venuti meno, non credo sia stato determinante. A ben guardare si trattava di 10 -15 posti auto non credo che fossero quelli ad attirare le persone da fuori città”.

Un corso ben tenuto -conclude la commerciante – attirerebbe le catene commerciali portando beneficio a tutto il comparto: e forse il caro affitti non sarebbe più un problema perchè compensato da maggiori passaggi e incassi.

Per l’assessore al commercio Barbara Manfredini, l’impulso dato all’isola pedonale dieci anni fa “fu un risultato importante, il corso venne rivitalizzato con negozi, bar e altre attività. Dopo la sperimentazione con le isole di colore, optammo per la pavimentazione di pregio, che fu condivisa da commercianti e residenti perchè dava continuità a corso Campi. Indubbiamente il tema degli arredi urbani è importante, ma lì è un po’ difficile creare isole come furono fatte 10 anni fa, perchè ci sono residenti e servizi a cui concedere il passaggio. Però il transito andrà maggiormente regolamentato con più controlli, tenendo conto delle attività esistenti”.

“Gli – aggiunge – vengono allestiti sempre almeno fino a via Villa Glori e quando possibile fino al Cittanova, in particolare Invasioni Botaniche e Mercato Europeo, due manifestazioni sostenute dalle associazioni del commercio e con grande rilevanza rispetto al passaggio. Capisco che questo non possa risolvere il problema, ma gli eventi sono frequenti e sicuramente possono essere ulteriormente incentivati”. Sottolineata inoltre la valenza dei tour organizzati dalle guide turistiche, che includono sempre il passaggio dal corso per raggiugere piazza Cittanova e poi la forte attrattiva esercitata da Casa Stradivari, che grazie a  una promozione internazionale, ha fatto aumentare il passaggio di turisti.

Da ultimo, Manfredini ricorda anche i contributi  a cui il commercio ha potuto accedere in questi anni attraverso i bandi regionali riservati alle attività del Distretto urbano del commercio, entro cui ricade anche il corso, che consentono alle attività di rinnovarsi attraverso un aiuto agli investimenti: un sostegno economico a quel centro commerciale naturale di cui si parla da anni ma che non ha mai veramente visto la luce in questa zona della città.

 

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