Ambiente

Picenengo contro altro cemento
"Un altro sviluppo è possibile"

Foto e Video Francesco Sessa

Giornata ambientalista e contro i progetti di cementificazione, quella di oggi 23 marzo nella frazione Picenengo di Cremona, dove un gruppo di cittadini riuniti in comitato spontaneo da tempo contesta l’insediamento sull’area Cardaminopsis, tra via Castelleone, via Picenengo e Via Sesto, dove è in corso l’iter regionale per autorizzare una piastra commerciale (molto probabilmente Tosano) e un’altra artigianale; e più avanti al confine con Casanova del Morbasco, la piattaforma di logistica su un’area di oltre 150mila mq.

Al mattino pulizia dai rifiuti lungo via Sesto e nelle aree verdi limitrofe, con la partecipazione anche dell’assessore Maurizio Manzi; nel pomeriggio giochi e animazione per i bambini nell’area di fronte all’oratorio, a cui ha fatto seguito un incontro con la presidente di Legambiente regionale Barbara Meggetto: “E’ una situazione che vediamo un po’ dappertutto in Lombardia e in Pianura Padana in particolare”, ha detto parlando di logistica, data center, grandi centri commerciali. “Non si riesce a capire perchè non si mettono in gioco le aree dismesse, ne abbiamo tante ai margini delle città. I Comuni dovrebbero sollecitare la Regione perchè si faccia una legge che obblighi prima  a trovare aree dismesse per  fare questi impianti e solo dopo si consumi terreno vergine, perchè siamo arrivati al paradosso”.

Barbara Meggetto

 

“Noi – ha aggiunto –  siamo in un momento di estrema crisi climatica, le aree verdi sono fondamentali e fondamentale è mantenere la biodiversità dei territori. Di solito chi mette in campo un grande progetto si limita a fare opere di mitigazione che servono solo ai diretti interessati. Bisogna uscire un po’ da queste logiche, questo è quello che ci aspettiamo dal Comune di Cremona”.

Presenti all’incontro anche Pierluigi Rizzi e Giovanna Perrotta di Legambiente, Marco Pezzoni, Ezio Corradi per gli Stati Generali Clima Salute Ambiente, e ovviamente i residenti che per primi hanno sollevato il velo sui due insediamenti in corso di autorizzazione, Giovanni Lombardi ed Enrico Platè. “Siamo qui – afferma quest’ultimo – perchè le persone dovrebbero essere informate dei processi che avvengono davanti a casa propria, in modo che quando arriveranno le ruspe si sappia  che si sta cementificando il nostro territorio. Per far questo era necessario un momento come questo. Sull’area Cardaminopsis è previsto un centro commerciale di 14mila mq e un’area artigianale di altri 10mila, su una piattaforma complessiva di 60mila mq. L’area per la logistica ne prevede oltre 150mila e peserà tanto su Cremona quanto su Casanova, lungo via Sesto.

“Sappiamo di avere pochi margini, ma continuiamo a pensare in maniera pacifica che un altro sviluppo sia possibile. La pianura padana soffre di siccità e temperature in aumento vertiginoso e io devo pensare a una frazione in cui mio figlio possa giocare e star bene, sia in estate quando il caldo arriva a 48 gradi e sia d’inverno quando le polveri sottili sforano i limiti per  70 giorni di fila. E’ questo che vogliamo? Tendenzialmente no, vogliamo provare a stare bene”.

Il pomeriggio è terminato con una camminata lungo via Sesto sui luoghi interessati dagli insediamenti. gbiagi

Foto Sessa

 

L’area dell’insediamento Cardaminopsis
L’area dove è prevista la logistica

 

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