Cronaca

Gori, da Bergamo all’Europa
“Vincente comunicare la città”

Portare l’impegno e l’esperienza di sindaco, che è fatto di visione politica ma anche di tanta concretezza, in Europa. Questo l’impegno di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che si prepara a correre per il Partito Democratico alle elezioni che a giugno rinnoveranno il Parlamento europeo. Una nuova sfida per il sindaco Gori che, dopo dieci anni di impegno sul territorio, lascia una città, Bergamo, profondamente trasformata.

“La storia e la bellezza di Bergamo l’abbiamo ereditata. Quello che ho fatto da sindaco, è stato mettere in sinergia, creare un’alleanza tra tutte le realtà che dentro la città avevano un’idea condivisa e risorse da mettere in gioco”, ha detto Giorgio Gori. Così è nato VisitBergamo, il sito ufficiale del turismo bergamasco, Agenzia frutto della sinergia tra Comune, Provincia e Camera di Commercio.

Creare relazioni dentro la città e fuori dalle mura cittadine, con tutti i livelli dal territorio all’Europa: con le città vicine, con la Regione, con il Governo centrale. Perché costruire e comunicare il brand della città è un impegno comune. “Un impegno che deve prima di tutto rivolgersi ai cittadini, alle persone che la città la abitano, la vivono, la frequentano: devono essere orgogliosi e conoscere la città, sono loro il primo pubblico, loro il miglior testimone all’esterno” spiega Giorgio Gori.

“Abbiamo mirato dritto alla possibilità attrarre, di diventare da città di passaggio a città di approdo. Brescia Bergamo Capitale italiana della cultura 2023 ha portato nelle due città 11,6 milioni di persone. Rispetto a Brescia, Bergamo ha avuto una presenza maggiore di visitatori dall’estero. Certo questo è dovuto anche alla presenza dell’aeroporto di Orio al Serio che nel 2023 ha visto arrivare 16 milioni di passeggeri. Prima arrivavano e spesso se ne andavano. Oggi si fermano”.

In questi anni Bergamo si è sviluppata e affermata anche come città universitaria. “Attrarre talenti, attrarre i giovani, e poi trattenerli, è ormai la sfida per le città e le istituzioni. L’Università cresce se ci sono spazi adeguati, offerta formativa di alto livello, relazioni con altre università”, ha detto Gori, spiegando che al sindaco, a chi guida le città, tocca il compito di favorire le energie che ci sono sul territorio. A partire dalla rete delle imprese, dell’economia, della tecnologia.

Il sindaco Gori conclude un decennio straordinario per Bergamo, culminato da un lato nel dramma della pandemia da Covid19 e dall’altro nel riconoscimento, insieme a Brescia, di Capitale della Cultura. “È stato un decennio ricco e complesso: a livello personale l’incontro con le persone, con tante realtà mi ha portato ad una crescita personale impareggiabile. A livello di relazioni umane sicuramente l’esperienza più intensa della mia vita. L’altro aspetto positivo è stato il rapporto con i miei colleghi: credo di essere stato anche fortunato ad incontrare sindaci con Del Bono e Laura Castelli a Brescia, Galimberti a Cremona, Sala a Milano, Palazzi a Mantova: dai rapporti personali sono arrivati progetti forti. Che cosa ho lasciato andrebbe chiesto ai cittadini: quello che posso dire è che insieme abbiamo cercato di rilanciare e rendere internazionale una storia di bellezza e di eccellenza”.

Le liste per le Europee non sono state ancora presentate, ma Giorgio Gori sarà della partita, in corsa per il Partito Democratico al Parlamento Ue. “Metto a disposizione di un progetto più grande il mio impegno. Troppo spesso ci dimentichiamo che le politiche e le risorse che arrivano sul territorio partono da Bruxelles. Questo ce lo dimentichiamo. Invece dobbiamo essere in grado di rappresentare le nostre istanze a livello europeo e poi far arrivare sui territori le risorse. Basterebbe citare il tema dell’agricoltura e dell’importanza che ha l’Europa e quanto si può fare anche in territori come quello di Cremona. L’Europa può fare la differenza: per i cittadini, per le comunità, per le imprese. Dall’altro vorrei portare il mio impegno pragmatico ad una maggiore coesione per favorire politiche che arrivano alle persone”.

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