Cronaca

Protesta dei vincitori del concorso a preside, bloccato dalla burocrazia Appello al Ministro Profumo

Sperano in un intervento del Ministro Profumo e intanto raccolgono firme sul internet (2200 dopo un solo giorno sul sito www.appelloscuola.it) per dare forza alla loro giusta protesta. Sono i docenti lombardi vincitori del concorso a dirigente scolastico bloccati dalla burocrazia e da un ricorso al Tar. Lo “strano” caso burocratico è iniziato il 17 luglio scorso, quando il Tar della Lombardia, con una sentenza, ha annullato tutte le prove svolte del concorso, intimando all’Ufficio Scolastico Regionale di sospendere immediatamente la procedura che avrebbe condotto alla pubblicazione della graduatoria degli idonei e in seguito alla nomina dei nuovi Dirigenti Scolastici per 355 sedi vacanti. Il motivo di questa sentenza del tutto inaspettata è nella presunta inadeguatezza di alcune buste utilizzate durante il concorso, ad avviso del Tar troppo trasparenti se messe in controluce, con (recita la sentenza) “la possibilità astratta di mostrare chiaramente il nome del candidato”. Immediato il ricorso da parte dell’Ufficio scolastico regionale, forte del fatto che non è emerso in concreto alcun elemento in grado di avallare l’ipotesi astratta di violazione dell’anonimato.  La posizione è stata dapprima accolta dal Presidente del Consiglio di Stato, con una sospensiva, il 3 agosto scorso, del pronunciamento del Tar e la successiva pubblicazione di tutti gli atti preparatori il 27 agosto. Il 28 agosto, però, una doccia fredda ha di nuovo congelato tutti gli aspiranti presidi:  il Consiglio di Stato annulla la sospensiva e rimandare al 20 novembre prossimo la trattazione nel merito. Il 20 novembre prossimo a esaminare la questione saranno gli stessi magistrati che già hanno dato parere negativo il 28 agosto.

I docenti cremonesi vincitori del concorso sono: Claudio Venturelli – Crema  (9°), Paola Orini – Crema (41°), Daniele Pitturelli – Cremona (61°), Romano Dasti – Crema (83°),  Barbara Azzali – Cremona (112°), Pierluigi Tadi – Soresina (114°),  Cinzia Dall’Asta – Casalmaggiore (214°), Enrico Fasoli– Crema (252°),  Katia Maria Magnini – Ostiano (299°),  Paola Bellini – Cremona (305°), Nicoletta Ferrari -Cremona (324°),  Mariagrazia Nolli – Cremona (329°),  Alberto Ferrari – Cremona (342°). Sono inoltre risultati idonei:  Maria M. Conzadori – Cremona (365°),  Caterina Guerini – Crema (382°), Susanna Rossi – Cremona (401°).

Per ora, l’unica certezza è che per un altro anno molte scuole lombarde avranno un dirigente in “reggenza”, cioè in condivisione con un’altra scuola, mentre gli idonei torneranno in cattedra, a svolgere la propria funzione di docente.

Ecco la lettera inviata dai vincitori di concorso lombardi al ministro Profumo e che si può sostenere via web (www.appelloscuola.it)

Gentile Ministro Francesco Profumo, siamo il gruppo dei docenti idonei al Concorso per Dirigenti scolastici della Regione Lombardia: 406 docenti meritevoli, preparati e motivati che, il 1 settembre, avrebbero dovuto inserirsi nei ruoli della dirigenza scolastica lombarda.

Con enorme sconcerto e disappunto abbiamo subito le alterne vicende del TAR e del Consiglio di Stato e siamo stati beffati e sconfessati all’ultimo istante.

In questi mesi di angoscia e di caos abbiamo trovato la forza di unirci per capire che cosa stava avvenendo e per rialzarci e combattere. Non abbiamo voluto vestire i colori di alcun partito o sindacato né tanto meno di alcuna associazione di categoria perchè noi amiamo la scuola nella quale siamo attivi, da sempre. Crediamo, pertanto, nel suo valore educativo di promozione sociale e di crescita, crediamo che la scuola serva a formare intelletti liberi e capaci di pensare e ragionare, crediamo che serva a nutrire e valorizzare l’educazione alla legalità e alla socialità, crediamo nella giustizia e nelle Istituzioni e abbiamo fiducia in chi gestisce il Paese. Per questo, pensiamo che la scuola costituisca un ambiente formativo di valore fondamentale, unico e condiviso, che vada al di là di colori e bandiere. In tal senso, l’unione delle nostre forza è superiore a qualsiasi piccola parzialità.

Ci fidiamo di Lei, caro Ministro, in quanto garante del nostro merito e del benessere del Paese, il quale passa anche e soprattutto dalla scuola che, in questo momento, è in ginocchio. Se non impareremo ad investire in cultura non potremo mai elevarci ed uscire da una crisi economica e sociale ma anche, e soprattutto, una crisi di valori.

Noi abbiamo faticato per anni nella preparazione di questo concorso complesso e difficile,  basato sul merito. Un merito di cui l’Amministrazione Pubblica e questo Ministero si fa vanto da anni e che abbiamo dimostrato sul campo, superando una prova preselettiva, due scritti ed un orale di cui c’è traccia. Un merito che portiamo avanti con tutta la nostra dignità.

Abbiamo seguito con piena fiducia le indicazioni di un’amministrazione che ha gestito la procedura. Non è colpa nostra se qualcosa non ha funzionato. Nessuno di noi ha scelto le buste. Noi avevamo il diritto alla pubblicazione di una graduatoria in tempi utili, prima della sentenza del TAR Lombardia. Questo non è stato fatto e la colpa non è nostra. Unica nostra colpa è stata ed è, tuttora, credere che la Pubblica Amministrazione fosse con noi. Credere che saremmo stati tutelati. Ed invece leggiamo, con rammarico, amarezza e sconforto che si parla di rinnovazione della procedura. Noi vogliamo vedere riconosciuto il nostro merito ed il nostro diritto legittimo ad essere presi in seria considerazione.

Possibile che un’amministrazione lungimirante possa voler vedere gettate al vento le risorse umane che sono state formate e selezionate da una procedura meritocratica? Quanti dei Dirigenti attualmente in servizio avrebbero superato una procedura così complessa? Noi l’abbiamo fatto. E lo rivendichiamo con forza. Possibile che questo Paese non capisca quale profondo valore si celi dietro questo concorso?

Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ma noi, idonei e beffati, non abbiamo alcuna colpa se non quella di essere dignitosi e onesti e di fidarci della Giustizia. E le chiediamo di intervenire, lo chiediamo con forza e con dignità. Lo chiediamo perché il futuro passa dal presente. E il presente è amaro e incredibilmente iniquo.

Le chiediamo udienza formale nei prossimi giorni e chiediamo con forza che si intervenga subito. La scuola è un bene di tutti, è un valore che indica il grado di civiltà e di democrazia di un Paese. La vera crisi nasce nell’ignoranza. Noi sentiamo di rappresentare il futuro e vogliamo farlo. Perché non investire su di noi?

Firmato: tutti gli idonei al Concorso Dirigenti Regione Lombardia

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