Termovalorizzatore A2A
E' già polemica politica
Il termovalorizzatore di Cremona torna ad imporsi come elemento di discussione e polemica in una campagna elettorale che sta muovendo i primi passi. A rimetterlo al centro l’ipotesi che A2A potesse fare investimenti per mantenerlo attivo per altri 12 anni. Un passaggio emerso a margine della conferenza stampa nella quale l’amministratore delegato Renato Mazzoncini ha presentato i conti della multiutility e il piano strategico e di investimenti 2024-2035. Un piano che mette al centro della strategia del Gruppo A2A anche il tema delle bioenergie e la realizzazione di impianti a biometano.
Ipotesi, quella dell’allungamento della vita del termovalorizzatore, che ha subito acceso le reazioni della politica visto che l’attuale Autorizzazione integrata ambientale scade nel 2029 (e il documento Cremona 20/30 ipotizzava anche altre ipotesi) È evidente che fino ad allora saranno necessari investimenti per manutenere l’impianto e garantirne un ottimo livello di esercizio.
Sull’ipotesi di un proseguimento al 2035 è intervenuto con un comunicato il candidato sindaco del Centrodestra Alessandro Portesani. “A2A conferma l’impianto a Biometano e l’utilizzo per altri 12 anni del termoutilizzatore; entrambi nella zona di Gerre. E ora il sindaco Galimberti e il suo alter ego candidato Virgilio cosa rispondono alla città a cui, fin dal 2014, avevano promesso lo spegnimento dell’impianto? Noi stiamo aspettando una risposta, come tutti i cittadini cremonesi perché i sindaci di Gerre de’ Caprioli, di Bonemerse e il presidente comitato BiometaNo Cremona auspicano che tutte le forze politiche sollevino l’enorme problema democratico che si cela dietro a pratiche più vicine al neocolonialismo che a veri processi condivisi”, scrive Alessandro Portesani.
A2A: “L’autorizzazione scade nel 2029”
Negli stessi minuti in cui Alessandro Portesani diffondeva la sua nota stampa, è arrivata la precisazione di A2A. “In riferimento alle notizie stampa relative agli investimenti del Gruppo a Cremona, A2A precisa che gli investimenti previsti nel nuovo piano strategico per mantenere in efficienza il termovalorizzatore di Cremona sono da considerarsi solo nel perimetro dell’attuale Autorizzazione Integrata Ambientale, che scade nel 2029”.
A2A, nel 2023 utile netto +64%; investimenti + 11%
A2A, la multiutility quotata in Borsa che fa capo ai Comuni Brescia e Milano, ha presentato ieri i conti 2023, gli investimenti e i progetti strategici al 2035. Lo ha fatto confermando di essere uno dei grandi player internazionali sul versante della fornitura dell’energia e della transizione ecologica.
Nel 2023 i ricavi del Gruppo sono risultati pari a 14,758 miliardi di euro, in contrazione del 36% rispetto all’anno precedente (23,156 miliardi di euro). La variazione è sostanzialmente riconducibile per oltre l’80% al calo dei prezzi energetici e per la restante parte ai minori volumi venduti ed intermediati sui mercati all’ingrosso parzialmente compensati dalle maggiori quantità vendute nel settore retail.
I costi operativi si sono attestati a 11,972 miliardi di euro, in riduzione del 43% rispetto all’anno precedente: in linea con l’andamento dei ricavi, la contrazione è legata al trend in calo dei prezzi che ha caratterizzato il mercato delle commodities del 2023 rispetto ad un trend fortemente rialzista dell’anno precedente.
Il costo del personale è aumentato di 50 milioni di euro (+7%), attestandosi a 815 milioni, il Margine operativo lordo ordinario si è attestato a 1,930 miliardi di euro, in aumento del 30% rispetto al 2022. L’utile netto a 659 milioni di euro, in aumento del 64% rispetto al 2022. Gli investimenti sono stati pari a 1,376 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. Proposto all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,0958 euro per azione in aumento del 6% rispetto al dividendo distribuito lo scorso anno (0,0904 euro per azione).