Politica

Pizzetti: scommettere sul futuro
partendo dalle nostre tradizioni

L'intervista al candidato: "Ho scelto di esserci per non venire accusato di diserzione: Andrea Virgilio è persona capace e di forte cultura riformista”.
“Servono rigenerazione urbana e infrastrutture, ma anche una nuova rete di relazioni”.
“A2A non può pensare di prendere e andarsene: sul biometano va fatta un valutazione di impatto rigorosa. A2A deve investire”.

Luciano Pizzetti (foto Francesco Sessa)

Luciano Pizzetti, 65 anni a giugno, nome di punta del Pd cremonese, due volte consigliere regionale, tre volte parlamentare (nel 2008 alla Camera; nel 2013 al Senato; nel 2018 ancora alla Camera), guiderà la lista di Andrea Virgilio, candidato del centrosinistra alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno.

Un nome che era nell’aria da settimane, di cui si era parlato anche come candidato sindaco – ruolo che per la verità non ha mai cercato – apprezzato anche da molti esponenti di parte politica opposta. All’indomani dell’ufficializzazione, arrivata con un comunicato di Virgilio, lo abbiamo incontrato per capire innanzitutto come motiva la sua scelta. E poi per affrontare molti altri temi centrali di questa campagna elettorale che si sta facendo affilata.

Allora, dopo tante voci, la scelta di scendere in campo. Cosa è scattato?
“Ho incontrato molte persone che mi chiedevano un impegno diretto, anche con la candidatura a sindaco. Ritengo piuttosto che si debbano aiutare le nuove generazioni a crescere e assumersi il carico di governare una comunità. Il mio impegno nasce dal non voler dare l’impressione di una ‘diserzione’ a coloro che mi avevano chiesto di candidarmi:  si può essere utili anche non svolgendo funzioni apicali. Questo mi risulta molto semplice, perchè Virgilio è una persona di grande dirittura morale, capace, con una cultura riformista molto solida e con una dose di pragmatismo che è essenziale nel governo della cosa pubblica. D’altra parte, la mole di investimenti che lui ha contrattato con Regione Lombardia e che cambieranno il volto della città – da tutta la zona Po al comparto piazza Lodi – Vecchio Ospedale –  è lì a testimoniare che è persona tutt’altro che inesperta e dimostra che ha tutte le doti per continuare i percorsi intrapresi”.

Come pensa che la coalizione di centrosinistra, dopo dieci anni di governo, possa essere portatrice di novità senza rinnegare il suo passato?
“Dobbiamo far sì che Cremona possa scommettere sul suo futuro, sulle opportunità che ha e non continuare ad immaginarsi bella perchè tradizionalmente bella. Questa è una città bella, ma che deve curare ancora di più la propria bellezza. È una città in che il calo demografico e una serie di circostanze possono portare in un cono d’ombra. Io credo che invece dobbiamo scommettere su un cono di luce. Abbiamo grandi opportunità per la rigenerazione urbana, investimenti enormi che arriveranno grazie anche al lavoro di Andrea Virgilio. E poi tante opportunità sulle infrastrutture, le università, investimenti che aprono per Cremona una finestra grande. Bisogna metterli a frutto usando le energie migliori”.

Ci sono già altri nomi in campo per la nuova lista?
“La lista di sostegno ad Andrea non sarà una lista di fenomeni. E sarà composta da persone normali, che vivono delle proprie professioni, che conoscono i difetti di questa città, ne conoscono i pregi e che lavoreranno per correggere i primi e valorizzare i secondi. Il tema non è quello di avere nomi altisonanti: il senso della lista è semplicemente quello di rappresentare gli interessi variegati della comunità cremonese nella loro dimensione quotidiana.

“Cremona ha indubbiamente bisogno di interventi importanti per quanto riguarda il decoro, che è connesso alla sicurezza, ad esempio. Queste sono le cose da fare, insieme alla collocazione strategica. Per questo ad esempio, siccome servono risorse, io penso che si debba prendere il bilancio del Comune, rivoltarlo come un guanto, andare a vedere come sono messe le risorse e vedere quanto si riesce a reimmettere in circolo, magari in maniera diversa rispetto allo storico. L’obiettivo è una città che non guarda felice ma dimessa la propria storia, ma una città che sulla base delle proprie tradizioni scommette sul futuro. Un futuro che non è un insieme di comitati dei no, ma è voglia di fare per un interesse comune”.

Con il nome di Pizzetti, la coalizione a sostegno di Virgilio sposta il suo baricentro più nettamente nella area moderata.
“Il problema che mi sono posto è: come si fa in questa città che spesso si lamenta della propria debolezza, a superare questo stato di minorità? Io penso, dando delle opportunità: riuscire a mettere insieme persone che magari sulle singole questioni la possono pensare diversamente ma che hanno un obiettivo comune; portare Cremona in rete facendole fare alleanze, cogliendo tutte le opportunità  e che la mole di investimenti che stanno per arrivare sia bene indirizzata. Penso che serva il contributo di molti, non semplicemente di una parte. L’offerta che viene fatta con la lista a sostegno di Andrea è di unire i tanti interessi positivi della comunità cremonese”.

Uno dei temi che animeranno la campagna elettorale sono i rapporti del Comune con A2A. Come si rapporta una città di provincia con una multiutility di questa grandezza?
“Ci si rapporta con la forza del territorio, che è fatto di espressioni importanti (politica, associazioni) che separatamente contano poco, ma che insieme possono fare una potenza. Che dialoghino e si confrontino, anche scontrandosi. Con A2A la scommessa era: noi conferiamo valore, voi fate investimenti importanti sul territorio. È un impegno che si erano assunti allora e che deve essere mantenuto. Io considero le posizioni che ho letto da parte dei responsabili di A2A assolutamente sbagliate e fuori luogo: non si possono permettere di parlare di “sindrome di Nimby” a proposito del biometano perchè lì ci sono preoccupazioni reali di persone e di imprese. A2A dovrà fare investimenti che aiutino a superare i timori e le contrarietà.

Sul biometano andrà fatta una valutazione di impatto ambientale assolutamente rigorosa e se quel rigore che sarà necessario comporterà che A2A non riterrà necessario procedere, non si procederà. A2A non può pensare di venire, prendere e andarsene. Per gli impegni presi a suo tempo, e non per fare regali, A2A dovrà investire su quell’area, ad esempio nell’infrastrutturazione ambientale, nella sistemazione viabilistica, nella rigenerazione. Noi non siamo alla ricerca di contentini, A2A dovrà investire su quanto si è impegnata e non semplicemente dire ‘in tot anni vi daremo tot milioni'”.

Come si recuperano  quelle forze ambientaliste, tradizionalmente di sinistra ma non solo, che in questa tornata guardano ad altre forze politiche?
“Il tema non è recuperarle con la furbizia, facendo qualche dichiarazione, dando qualche pacca sulle spalle. È piuttosto recuperarli con la responsabilità, evidenziando quanto le opportunità che ci sono a Cremona, in modo assolutamente rigoroso, debbano essere colte perchè questo è utile alla città anche dal punto di vista del  miglioramento della sua qualità ambientale. Non serve blandire ma invece ragionare, discutere, possibilmente convincere.  Anche in chi è distante da te c’è un poco di ragione”.

Da parlamentare lei si è impegnato per questo territorio su tanti temi, dal recupero delle ex caserme e le università, al Conservatorio, ai ponti. Qual è stata la maggiore soddisfazione?
“Credo che sia stato avere ottenuto le risorse per il raddoppio ferroviario. Questa è una cosa di cui vado particolarmente orgoglioso. Servono enormi investimenti per far sì che questa città universitaria, che guarda al futuro, sia davvero ben collegata. Siamo lieti per questo turismo che cresce, ma che non raggiunge i livelli di altre città anche perchè Cremona è davvero difficilmente raggiungibile. Ecco perchè le connessioni servono tantissimo. Il lavoro che ho fatto, soprattutto il commissariamento di quest’opera anche se senza il finanziamento completo, e averla messa tra le priorità, alla fine forse è l’operazione più grande che sono riuscito a fare da parlamentare, perchè muove ingenti risorse a favore di un territorio e lo aiuta a mettersi in rete”.

E a proposito dell’isolamento di Cremona, perchè insistere sull’autostrada Cremona-Mantova?
“Il punto non è ‘come andare a Mantova’: è che questo territorio è ben coperto ai lati ma non sulla dorsale: da una parte ci sono la A4 e l’alta velocità; dall’altra parte la A1 e l’alta velocità, ma in mezzo non c’è nulla, occorre riempire quel mezzo con il raddoppio della ferrovia e una strada che passi a fianco e che sia in collegamento col Brennero e con l’Adriatico, portando a collegarci all’unico porto realmente funzionante che è quello di Valdaro. C’è un elemento di prospettiva nell’autostrada che è quello di mettere Cremona in rete: non si tratta di ‘graffiare’ il territorio, ma di dargli più opportunità”.

Dal centrodestra hanno usato parole forti sul suo ruolo di sostegno alla candidatura di Virgilio.
“Io non sono la badante di Andrea, lo ritengo talmente di elevata qualità e di potente autonomia. Di cosa può avere bisogno? Di avere attorno una rete che lo aiuti a fare quello che ha in mente di fare. Questa polemica che ha fatto il centrodestra, oltre che essere volgare, non sta in piedi. È anzi il migliore augurio che potessero fargli, perchè con quel comunicato hanno in sostanza detto che Andrea Virgilio sarà sindaco. Neanch’io arrivo a dire tanto, penso che ci sia del lavoro da fare. Loro invece lo hanno certificato in anticipo. Detto questo, io sono la stessa persona di cui quei partiti parlavano bene quando aiutavo Perri – e loro non sempre lo facevano –   per fare cose per questa città. La ritengo una polemica pretestuosa: cercano di graffiare, ma il problema lo devono risolvere a casa loro. Portesani è una brava persona, l’ho incontrato, non ho dubbi che pensi in positivo. Ma deve in primo luogo guardarsi da quelli che hanno scritto quel comunicato, perchè sono quelli che lo hanno presentato così: volevamo un candidato di partito, però non c’era e allora abbiamo Portesani. La coalizione di centrodestra guardi se stessa prima di dire cose ad altri, peraltro infondate e che contraddicono tutto quanto hanno detto in passato”.

Giuliana Biagi

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