Cronaca

Un po' di Cremona nella mostra
su Alfredo Catarsini al Vittoriale

Inaugurata a Gardone Riviera la mostra "Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina” curata da Rodolfo Bona

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Inaugurata sabato scorso, a Villa Mirabella, nel parco del Vittoriale di Gardone Riviera, la mostra “Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina”, 54 dipinti dell’artista viareggino Alfredo Catarsini, che abbracciano un periodo storico molto ampio, dagli anni Trenta  fino agli Ottanta del Novecento.

Una mostra che ha più di un legame con Cremona, essendo stata ideata da Rodolfo Bona, storico dell’arte, già insegnante al liceo Manin, un passato come assessore all’inizio del secondo mandato Galimberti. In quegli anni aveva  aveva curato la mostra “Il regime dell’Arte” in Pinacoteca, che dopo tanti anni riportava in città molti dei quadri che avevano partecipato alle tre edizioni del Premio Cremona a cavallo tra anni Trenta e Quaranta.

Proprio uno di questi, “Il grano della bonifica lucchese”, esposto nella seconda edizione del Premio, è uno dei pezzi forti della antologica al Vittoriale; oltre allo stesso Bona, a Giordano Bruno Gierri, presidente Fondazione Il Vittoriale ed Elena Martinelli, presidente Fondazione Alfredo Catarsini 1899 di Viareggio, erano presenti l’assessore al Commercio e Turismo di Cremona Barbara Manfredini e Uliana Garoli, presidente di Fondazione Città di Cremona, l’ente che custodisce la più ricca galleria cittadina di pittori  cremonesi del Novecento.

Attraverso una selezione di opere che ne raccontano la lunga parabola creativa, la mostra presenta al pubblico l’attività di Alfredo Catarsini, artista che ha rappresentato un esempio di originalità all’interno del panorama dell’arte del Novecento e che ha saputo caratterizzarsi sia per la qualità figurativa, sia per densità espressiva.

In mostra 54 opere, fra dipinti e disegni, accuratamente scelte all’interno del vasto corpus pittorico dell’artista, così da coprire sei decenni della sua attività – tra il 1930 e il 1987 – ovvero un periodo denso di avvenimenti storici e di grandi trasformazioni.

“Il titolo della mostra – spiega Bona – nasce da una riflessione: nella sua vita, Catarsini ha intrapreso un percorso di ricerca creativa che, dalla robusta radice del naturalismo toscano e della pittura di macchia, lo ha portato ad attraversare molte delle esperienze figurative che hanno caratterizzato il Novecento, pervenendo a forme espressive inedite nelle quali ha affrontato il complesso tema del rapporto tra natura e tecnologia, fattosi sempre più pressante nel secondo dopoguerra e ancor oggi di grande attualità”.

Le sue opere più note sono le darsene viareggine, dipinte dal 1917 fino alla fine della vita, ma anche quelle che ritraggono l’universo femminile, il lavoro, i sentimenti, i luoghi dove è nato e vissuto, i paesaggi, la contemporaneità in genere.

Il catalogo porta i contributi di studiosi tra cui Elena Pontiggia e Cristina Acidini, importante storica dell’arte che è stata tra l’altro allieva della cremonese Mina Gregori festeggiata sabato scorso a Palazzo Comunale come Cittadina Benemerita. gbiagi

 

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