Politica

Campagna elettorale: sui social
scintille tra Virgilio e Ventura

Da sinistra, Virgilio e Ventura

La campagna elettorale entra sempre più nel vivo: è di queste ore il botta e risposta su Facebook tra il candidato sindaco Dem, Andrea Virgilio, e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Marcello Ventura. Ad attaccare è stato Virgilio, secondo cui “noi siamo l’unico caso in Lombardia e probabilmente in Italia nel quale un consigliere di maggioranza ritiene come risultato importante la perdita di un finanziamento europeo”.

Si parla dei fondi Pnrr sulla rinaturazione del Po, per Virgilio “il più grande intervento di carattere ambientale sul Po degli ultimi decenni” evidenzia il candidato. “Questo “successo” viene rivendicato con orgoglio dopo aver detto il contrario, dopo aver dichiarato in una sua mozione l’importanza di questi progetti e la loro complementarietà con altre azioni. 

In realtà questi interventi sono ancora in campo, non tutte le schede progettuali saranno attuate, ma si sta ancora lavorando, dunque anche l’informazione fornita non è attendibile.

Ma al netto di questo che ha del grottesco, è ancora più surreale che questo risultato così “ambizioso” sia presentato come l’unico raggiunto su Cremona, nel frattempo per i treni è sufficiente una mozione che chiede all’assessore sommessamente di ridurre i danni ai pendolari, in realtà chi è maggioranza non bussa alla porta del suo assessore chiedendo permesso, chi è maggioranza dovrebbe ruggire nella casa del suo assessore ponendogli anche qualche aut aut”. 

Dall’altro lato, arriva la replica di Ventura, secondo cui “al contrario, le risorse ci saranno, ma per interventi che non andranno a distruggere i pioppeti storici del Po, non abbasseranno i pennelli e che insomma valorizzeranno per davvero il Grande Fiume.

Virgilio con queste tristi dichiarazioni mostra tutta la tensione del centro sinistra in vista delle prossime amministrative, non ha proposto mezzo progetto di città a differenza del nostro candidato e si limita a beceri attacchi propri di un candidato che annaspa, che non convince e che non sa più cosa inventarsi pur di smarcarsi dalla fallimentare e pesante eredità lasciata dalla giunta in cui lui è vicesindaco”.

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