Lettere

Comitati No autostrade: Tibre e Cr-Mn, le ultime novità

da Coordinamento No autostrade Cr-Mn e Ti-Bre

Egregio Direttore,

la novità degli ultimi giorni è che Regione Lombardia, con una delibera di giunta del 22 gennaio 2024,
ha prescritto alla società Autostrada del Brennero, come condizione necessaria per la realizzazione della
terza corsia in A22, che si faccia carico della costruzione del prolungamento dell’Asse Sud. Un’opera
sicuramente necessaria, che dopo decenni di tentativi andati a vuoto ora sembrerebbe aver trovato una
soluzione. Tutt’altro che secondario è però il contesto in cui si colloca questa soluzione, e che necessita di un
breve ripasso delle puntate precedenti.

In questo ci è di aiuto la Comunicazione dell’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità Massimo Corsaro alla
Giunta – Seduta del 9 aprile 2002 (allegato alla deliberazione della Giunta regionale lombarda n. 8708): “… il
collegamento Ti-Bre trova la contrarietà della Provincia di Mantova derivante dalla ventennale discussione sul
tracciato autostradale che si era attestato, per un certo tempo, a sud del capoluogo, mentre ora si colloca
sulla A22, circa 25 km a nord di Mantova.

L’attacco a sud di Mantova, regolamentato da un accordo del 1996 tra la Regione, la Provincia e le concessionarie (Autocamionale della Cisa e Autostrada del Brennero) offriva l’indubbio vantaggio di costituire il ramo sud della tangenziale del capoluogo… Ora la proposta di realizzazione del nuovo raccordo autostradale Cremona (A21)- Mantova (A22)… consentirebbe di dare soluzione anche alle problematiche sopra esposte. La proposta nasce dalle due Provincie ed è stata studiata in termini di fattibilità dalla Società Centro Padane.”

Questo quadro, fatto a livello istituzionale, offre una chiave di lettura più ampia della notizia sopra riportata,
e porta ad una domanda per noi fondamentale: ma a quale costo? Attraverso il perseguimento di un disegno
infrastrutturale dello scorso millennio, condiviso dal centro destra e dal centro sinistra, di tipo autostradale,
che ha tenuto al palo le opere utili al territorio, e su cui la politica ha continuato ad arrovellarsi, per fortuna in
modo inconcludente, in tutti questi anni.

Così, ora, il grimaldello del parere condizionato di Regione Lombardia, nell’ambito della procedura di V.I.A.
della realizzazione della terza corsia della A22 (da Verona a Modena), ha dato il via al completamento di
questa strategia, da tempo allo studio e che prevede anche il completamento del Ti-Bre autostradale, che ha
lo scopo di rendere più sostenibile il Piano Finanziario della Cr-Mn. Favorendo così la conclusione della
trattativa, mai interrotta, con il secondo fondo di investimenti che nei mesi scorsi ha manifestato interesse
all’acquisizione della concessione di questa autostrada.

Migliaia di ettari di terreno agricolo sacrificati in cambio della realizzazione di qualche chilometro di tangenziale, del valore stimato in 110 mln di euro, e che Regione Lombardia non ha mai finanziato, a differenza di quanto ha fatto invece per la tangenziale di Goito, che ha finanziato per oltre 130 mln di euro,  stralciandone il progetto dalle opere inserite nel Ti-Bre autostradale.

Parte di questo disegno è costituito inoltre dal favore chiesto (?) ad RFI di fare anche opere di competenza del progetto autostradale, nell’ambito di quelle necessarie al raddoppio ferroviario della Mantova-Codogno.

Con l’augurio di miglior sorte per la popolazione, l’economia e il paesaggio di questa porzione della bassa
padana, e in attesa di verificare la legittimità della richiesta fatta da Regione Lombardia nei confronti della
concessionaria che in regime di proroga sta gestendo l’A22, è solo il caso di ricordare che anche questo
risultato, per ora sbandierato come un successo della politica, è subordinato all’esito della gara Europea a cui
verrà sottoposta la concessione della A22.

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