Cronaca

Da tutta Europa alla Cattolica
di Cremona per la sicurezza alimentare

In un futuro ormai prossimo, le imprese che vogliono innovarsi nel campo della sicurezza e dell’igiene degli alimenti potranno trovare, in modo più semplice e immediato, diverse soluzioni adatte alle loro esigenze. E mettersi in contatto con ricercatori e spin-off che, in tutta Europa, si occupano di innovazione in questo settore. Tutto ciò sarà possibile grazie alla nuova piattaforma che sarà creata nell’ambito del progetto europeo Catalyse, Catalysing scientific innovation into food safety action, del quale è coordinatore il Dipartimento di Scienze e tecnologie alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile (DiSTAS) della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica.

«L’obiettivo che ci siamo posti è il trasferimento dell’innovazione nella sicurezza alimentare dalla teoria alla pratica, dalla ricerca scientifica all’impiego effettivo di nuove soluzioni che possano rendere le produzioni alimentari ancora più sicure» spiega Daniela Bassi, docente di Microbiologia degli alimenti nei campus di Piacenza e di Cremona dell’Università Cattolica e Principal investigator di Catalyse. «Essere coordinatori di questo progetto ci dà una grande responsabilità nei prossimi tre anni, nei quali costruiremo una rete tematica in grado di facilitare il trasferimento delle conoscenze e dell’attività di ricerca, che troppo spesso rimangono appannaggio di università e centri di ricerca, agli attori della filiera alimentare». Il progetto, iniziato il 1° gennaio, è forte di un partenariato composto da 17 partner legati al mondo della sicurezza alimentare, ed è stato selezionato come sicurezza alimentare, ed è stato selezionato come migliore proposta del bando europeo Horizon Europe. Tra mercoledì 31 gennaio e giovedì 1° febbraio, il kick-off di Catalyse ha portato nel campus di Cremona dell’Università Cattolica i partner provenienti da Francia, Spagna, Gran Bretagna, Norvegia, Finlandia, Portogallo, Belgio, Olanda, Slovenia, Ungheria, Svizzera, Ucraina e, ovviamente, Italia.

«L’ambizione di Catalyse è accelerare e rendere più efficiente l’adozione di nuove conoscenze scientifiche e di soluzioni innovative che promuovano la sicurezza alimentare da parte di tutti gli attori del sistema alimentare» conclude la professoressa Bassi. «Ciò sarà possibile promuovendo la creazione di una comunità più resiliente, sostenibile ed equa, sia online sia nella off-line. Per questo Catalyse rappresenterà un luogo comune in cui tutti gli attori della catena alimentare potranno incontrarsi, definendo insieme le esigenze e le possibilità a cui l’innovazione scientifica può rispondere, creando valore».

 

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