Anziani raggirati e derubati in casa
Tre episodi in zona Po e Bonemerse
I Carabinieri della Stazione di Cremona hanno avviato le indagini su un furto in abitazione commesso da finti appartenenti alle forze di polizia. La mattina del 19 gennaio, nel quartiere Po, una donna è stata avvicinata per strada da un uomo che si è spacciato come il figlio di una ex vicina.
Con una scusa è riuscito ad entrare nella casa della vittima e, poco dopo, è arrivato nella casa un altro uomo qualificandosi come appartenente alle forze dell’ordine, che le ha mostrato un tesserino, evidentemente fasullo, e un portafoto che la donna ha riconosciuto come proprio.
L’uomo ha detto che si trattava di refurtiva recuperata nella zona e si è recato nella camera da letto a verificare la presenza di eventuale tracce lasciate dai ladri. Poi i due uomini si sono allontanati dall’abitazione e il marito della donna, mentre rincasava, li ha incontrati sulle scale del palazzo.
La donna ha raccontato la vicenda al marito, ed è stato così che si sono accorti della sparizione di alcune centinaia di euro riposte in un cassetto, a disposizione per le esigenze quotidiane. La coppia ha quindi chiamato i carabinieri, arrivati con una pattuglia della Radiomobile che ha ricevuto la descrizione dei ladri e, successivamente, la coppia è andata in caserma a presentare la denuncia.
Solo alcuni giorni fa era stato arrestato un minorenne, residente in un’altra regione, ritenuto responsabile di rapina pluriaggravata perché commessa in abitazione e a danno di ultra 65enni, che aveva agito in concorso con un complice che agiva al telefono.
Quel giorno, tenendo un atteggiamento minaccioso e aggressivo, aveva commesso due furti in abitazione, a Cremona e Bonemerse. Un finto avvocato aveva telefonato alle anziane vittime e aveva detto che avrebbe mandato un “carabiniere” a ritirare denaro e gioielli per evitare l’arresto dei figli che avevano avuto degli incidenti stradali.
E, infatti, si era presentato un giovane, spacciatosi per carabiniere, che si era fatto consegnare dei gioielli in oro e denaro per un valore complessivo di 8.000 euro. I carabinieri avevano poi saputo che il ladro si spostava in taxi e lo avevano intercettato e arrestato a Bonemerse, subito dopo il secondo furto, recuperando l’intera refurtiva.
I CONSIGLI DELL’ARMA PER TUTELARSI DA TRUFFE E RAGGIRI
Al centro di truffe/furti di ogni genere sono soprattutto le persone “di una certa età”: spesso sole in casa, ben disposte anche verso chi non conoscono e verso chi ha comportamenti all’apparenza “normali” e “ragionevoli”, anche se magari un po’ insoliti. Ma bisogna diffidare di apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità di “amici” (o “amici” di propri familiari) che si presentano all’improvviso, in realtà truffatori che si mostrano con un aspetto tranquillizzante.
L’ideale per riuscire a stabilire un contatto e per introdursi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli.
E si deve diffidare dell’improvviso arrivo di appartenenti alle forze dell’ordine con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili. Comportamento generalmente inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, salvo urgentissime situazioni, operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio.
E la più classica delle truffe avviene spesso al telefono con una telefonata da parte di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un familiare in difficoltà: un incaricato (spesso indicato come appartenente alle forze dell’ordine) verrà a prelevarlo, magari disposto ad accompagnare la vittima al bancomat.
Non si deve consegnare denaro o gioielli in nessun caso. Infatti, è necessario ricordare che si deve sempre diffidare di chi chiama al telefono qualificandosi come avvocato o appartenente alle forze dell’ordine e chiedendo somme di denaro od oggetti preziosi per evitare guai giudiziari perché richieste del genere non sono consentite. In tutti questi casi, si deve immediatamente chiamare il 112, per allertare le forze dell’ordine.