"La Giustizia è un diritto. Insieme
per scongiurare la crisi del Tribunale"
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La Giustizia è un diritto che deve essere garantito per tutti i cittadini, ma a Cremona il Tribunale rischia seriamente di chiudere gli uffici. Il problema riguarda la crisi dovuta alla mancanza di personale amministrativo. Un problema che esiste da anni, ma che ora si è ulteriormente aggravato per l’imminente trasferimento di otto persone, tra cui il responsabile di un ufficio fondamentale come quello inerente le spese, senza l’arrivo di nuove risorse.
Di “rischio fondato di paralisi” aveva già parlato il presidente Anna di Martino, che ha più volte chiesto l’intervento del Ministero, ma da cui finora ha ottenuto solo una risposta evasiva.
Questa mattina a Palazzo di Giustizia sono arrivati in molti con l’obiettivo di mettere mano al problema e di risolverlo, anche se le difficoltà non mancano. Nell’ufficio del presidente sono entrati i consiglieri regionali Marcello Ventura, di Fratelli d’Italia, Matteo Piloni, del Pd, e Riccardo Vitari, della Lega; i sindaci di Cremona e Crema Gianluca Galimberti e Fabio Bergamaschi; il vice sindaco di Cremona Andrea Virgilio; il presidente del Consiglio comunale Paolo Carletti; Gianni Rossoni, rappresentante comunale nel Consiglio delle autonomie locali della Lombardia; il presidente della Provincia di Cremona Mirko Signoroni; la senatrice Simona Malpezzi, anche in rappresentanza dell’onorevole Silvana Comaroli e del senatore Renato Ancorotti; il presidente dell’Ordine degli avvocati di Cremona Alessio Romanelli e i rappresentati dei sindacati del personale del Tribunale, Sabrina Negri, Cgil Cremona, Mauro Cardinale, delegato coordinatore provinciale Flp Giustizia e Francesca Pontiggia, Rsu del Tribunale.
Due ore di incontro in cui sono emerse alcune proposte per risolvere il problema. Un problema fondamentale, in quanto, come ha ribadito il presidente Romanelli, “la Giustizia è un diritto, è un bene essenziale, la Giustizia è come il pane perchè deve essere assicurata a tutti i cittadini. Il Tribunale per funzionare bene ha bisogno di magistrati, che ci sono, e del personale amministrativo, che invece in questo momento è in sofferenza. E’ necessario che chi può mandi le risorse. E cioè il Ministero a Roma: questo è l’indirizzo principale. Poi possono arrivare degli aiuti, anche temporanei, dagli enti locali, dal Comune di Cremona, da Crema, dalla Regione, dalla Provincia. Benissimo. Ma è chiaro che l’interlocutore principale che ha il compito di assicurare il buon funzionamento della Giustizia è il Ministero”.
“Una situazione davvero impegnativa e drammatica”, ha detto il sindaco di Cremona Galimberti. “Ci siamo assunti ognuno l’impegno per approfondire le possibili azioni da intraprendere in tempi brevi. Ognuno ha detto ciò che può fare per affrontare tutti insieme come territorio questa situazione che ci sta molto a cuore. Siamo contenti che si sia consolidata la parte dei magistrati, ma dobbiamo lavorare molto affinchè vengano sostituiti gli amministrativi che se ne vanno”.
“I tre consiglieri regionali”, ha detto il sindaco, “si sono impegnati ad attivarsi per valutare la possibilità di un coinvolgimento della regione rispetto all’uso possibile di graduatorie di amministrativi, in coerenza con una nota del Ministero arrivata il 3 gennaio, che indica questa come possibile strada. Saranno sottoposte a valutazione nella loro fattibilità anche esperienze di altre regioni che hanno affrontato lo stesso tema. La Provincia di Cremona e il Comune di Cremona, che già contribuiscono con personale proprio in prestito al comparto Tribunale/Procura, hanno assunto l’impegno di attivarsi per verificare altre possibilità di sostegno e collaborazione. I parlamentari hanno dichiarato di intervenire per valutare la possibilità di un emendamento al decreto mille proroghe, sulla falsa riga di provvedimenti analoghi fatti per altri territori, che provveda, rispetto alla questione personale e alla collaborazione con gli enti pubblici locali, ad un impegno di aiuto economico da parte dello Stato centrale. Al Ministero sarà ancora rinnovata la proposta, finché non arrivano risorse, di posporre l’operatività dei trasferimenti”.
“I problemi sono enormi”, ha ribadito il consigliere regionale Ventura. “Si tratta di decidere se lasciare andare al collasso il Tribunale per il personale amministrativo oppure no. Noi cercheremo di dare una mano. Sembra che ci sia già un’interlocuzione fatta con la Regione per riuscire a vedere nelle varie graduatorie se qualche amministrativo dalla Regione possa essere spostato, a carico di Regione, in Tribunale a Cremona. Mi interesserò subito all’inizio della settimana con l’assessore Marco Alparone per capire se ci sarà la possibilità”.
Nel frattempo, come ha fatto sapere il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi, nel cremasco è stata scongiurata la soppressione dell’ufficio del giudice di pace. “Sui problemi del Tribunale di Cremona non siamo certo insensibili, dunque bene questo incontro e che tutti cerchino di dare una mano per trovare disponibilità e risolvere la situazione”, anche se, come ha aggiunto Gianni Rossoni, c’è da considerare che anche la situazione amministrativa degli enti locali non è florida. Ovviamente sull’appello del presidente, ognuno per la propria parte ha dato una risposta, compreso anche l’invio della documentazione ai parlamentari cremonesi Ancorotti, Comaroli e Malpezzi, presente oggi in video conferenza, per affrontare a livello legislativo le questioni che riguardano il personale amministrativo dei tribunali. Su questo ci sarà da fare un’azione molto determinata”.
Sara Pizzorni