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Vialli, intervista al nipote
Riccardo: "Porteremo suo messaggio"

Riccardo Vialli (Foto Sessa)

A un anno dalla scomparsa di Gianluca Vialli, per ricordarlo abbiamo intervistato Riccardo Vialli, figlio di Nino, uno dei quattro fratelli del campione cremonese. Incontriamo Riccardo davanti alla chiesa di Cristo Re, quartiere dove è nato e cresciuto Gianluca.

Riccardo, sei di ritorno da Genova, dove ci sono state delle iniziative per ricordare tuo zio, come accadrà anche a Cremona…

“Esatto. Sono arrivato da poco da un bellissimo evento che si è tenuto allo stadio di Genova, dove sono state esposte tutte le magliette delle squadre in cui Luca ha militato nel corso degli anni. E’ stato un bellissimo evento per ricordare lo zio insieme a tanti suoi vecchi amici. Oggi invece qui a Cremona alle 18:30 ci sarà una Messa in suo ricordo e domenica, alle 15:15, in concomitanza con la finale di Supercoppa Italiana di calcio femminile, intitoleremo il settore distinti allo zio”.

Durante questo anno senza lo zio, le iniziative per ricordarlo sono state tante, questo alla tua famiglia immagino abbia fatto piacere…

“Assolutamente sì. Questo anno senza Luca per la nostra famiglia è stato abbastanza difficile, perché la mancanza di Luca si è fatta sentire tanto. Tutti questi eventi che lo hanno ricordato ci hanno dato la forza di andare avanti e di portare avanti il suo esempio, che era quello che voleva anche lui”.

Tu che ricordo hai a livello personale di tuo zio?

“Io ho dei bellissimi ricordi con lui, di quando si scherzava e si rideva tutti assieme. Lui sapeva essere molto serio quando faceva le interviste, i convegni o gli eventi pubblici, poi quando era con gli amici e i famigliari sapeva veramente divertirsi e farci sorridere tanto”.

Tuo zio è anche diventato un simbolo della lotta alla malattia con determinazione, lo ha scritto anche nel suo libro, è stato anche il messaggio che ha voluto lasciare.

“Sì, Luca ha voluto dare dei grandi esempi durante la sua malattia, perché sperava davvero di essere d’ispirazione per le persone che si trovavano nella sua stessa situazione, ma anche per quelle persone che affrontano diverse difficoltà. Questo è stato davvero molto importante per noi, per la nostra famiglia. E adesso questo messaggio speriamo di portarlo avanti come lui voleva”.

Ti ha mai raccontato qualche aneddoto particolare di quando era calciatore, magari di quando ha mosso i primi passi nella Cremonese? Era legato al club grigiorosso?

“Assolutamente sì. Luca era molto legato a Cremona e, soprattutto, alla Cremonese, perché è stata la squadra che gli ha dato la possibilità di diventare il giocatore che è diventato e anche l’uomo che è diventato. Lui mi ha parlato qualche volta delle varie avventure con Mondo. Era molto grato a Mondonico per la possibilità che gli ha dato di giocare nella Cremonese: è stato anche grazie a lui se Luca è diventato l’uomo che è”.

Mauro Maffezzoni

Riccardo Vialli con don Giulio Brambilla

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