Politica

Predoni del Po e pesca di frodo: i consiglieri Pd denunciano la situazione con un’interpellanza in Consiglio regionale

Passa direttamente per il Consiglio regionale la vicenda dei predoni del Po. Razzie, danni alle imbarcazioni e pesca di frodo. Il fenomeno di pirateria, proveniente presumibilmente dall’est d’Europa, che sta attanagliando il fiume Po quest’estate, è oggetto di un’interpellanza al presidente del Consiglio regionale e agli assessori competenti firmata dai consiglieri del Pd che vivono lungo l’asta del più grande corso d’acqua italiano: Giovanni Pavesi, mantovano, Agostino Alloni, cremonese, Giuseppe Villani, pavese.

“La presenza negli ultimi anni di moderni pirati lungo il corso del fiume Po è un fenomeno in costante crescita che preoccupa fortemente la popolazione locale sia sotto profilo della sicurezza che dell’aspetto economico – lamentano i tre consiglieri Pd nel documento –. Infatti, è da tempo ormai che lungo l’ansa del Po, si registrano episodi di furti e danneggiamenti alle barche ormeggiate, alle baracche, ai motori e ai ripostigli di pescatori, oltre che razzie di pesci con pesca di frodo (in maniera specifica trattasi del siluro, Silurus glanis)”.

Non solo: lungo le sponde del fiume Po sono stati ritrovate notevoli quantità di scarti organici di pesce di grossa taglia (specie siluro). Il che testimonia chiaramente che la lavorazione del pesce catturato avviene direttamente sul posto per poi essere immesso nel mercato alimentare, con problemi anche di sicurezza oltre che di igiene.

Inoltre, “in zona golenale la presenza di campeggi abusivi, occupati prevalentemente da pescatori provenienti da Paesi stranieri, aumenta di giorno in giorno – dicono Pavesi, Alloni e Villani –. Da numerose testimonianze raccolte nel mantovano risulterebbe che questi pirati proverrebbero dall’est europeo”.

“Il grande fiume che attraversa la pianura padana è un patrimonio ambientale, culturale, sociale della Regione Lombardia e del Paese che deve essere tutelato”, dicono gli esponenti del Pd.

Per questo chiedono al presidente del Consiglio regionale e agli assessori se “Regione Lombardia sia a conoscenza del grave fenomeno e se non ritenga necessario predisporre con la massima urgenza ogni iniziativa utile a debellare questo grave problema, attivando tempestivamente, in particolare, l’azione di vigilanza e controllo, con la collaborazione delle forze dell’ordine, lungo il corso del fiume Po, anche attraverso la dotazione dei necessari strumenti operativi, al fine di garantire l’incolumità delle persone residenti e delle strutture oggetto delle azioni criminose, e favorire condizioni di maggiore sicurezza del territorio, restituendo tranquillità alle popolazioni locali oltremodo allarmate dal susseguirsi di questi fatti criminosi”.

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