Cronaca

Bellini: "Delors, padre dell'euro
con lo sguardo attento al sociale"

E’ morto ieri all’età di 98 anni Jacques Delors, per 10 anni presidente della Commissione europea, considerato il “padre” dell’euro, un socialista al tempo stesso profondamente cristiano. Di lui traccia un ritratto Michele Bellini, cremonese, di recente eletto nella segreteria regionale del Pd con delega alle politiche europee.

Jacques Delors era un profondo europeista, un visionario. Senza di lui non saremmo arrivati fin qui nell’integrazione europea. È a lui che dobbiamo il mercato unico europeo, forse la più grande conquista di questi decenni.

Proprio in questo periodo in cui siamo immersi nelle discussioni sul futuro dell’Europa, il pensiero di Delors è incredibilmente attuale: già quarant’anni fa nei suoi duelli con Margaret Thatcher insisteva sull’importanza di affiancare alle liberalizzazioni dei mercati, anche una forte dimensione sociale, imprescindibile per proteggere i cittadini. Anni di globalizzazione sfrenata, una pandemia e l’inflazione più alta da decenni hanno dimostrato quanto questo sia vero.

Oggi l’Europa se vuole avere un futuro non può prescindere da una forte dimensione sociale. Delors lo aveva capito prima di tutti. Nei miei anni a Parigi, aver collaborato con l’Istituto da lui fondato è stata per me un’esperienza che ha contribuito a trasmettermi i valori del suo impegno per l’Europa; per questo mi ritengo fortunato. Continueremo a portare avanti con ancora più forza ciò in cui lui credeva e per cui si è continuato a battere fino a oggi.

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