Cronaca

Il carcere e la rieducazione. Il
cappellano incontra gli studenti

Tante le domande che gli studenti delle quinte Turismo, Grafica e Comunicazione, Enogastronomia ed Ospitalità alberghiera, Servizi commerciali e per la Sanità e l’Assistenza sociale, hanno rivolto a don Roberto Musa. Il cappellano del carcere di Cremona è stato invitato all’istituto Einaudi per preparare ragazzi ed insegnanti alla visita di febbraio alla struttura di detenzione. L’incontro è stato organizzato da Antonella Maria Maglia, docente di Religione cattolica.

Svariati i punti toccati dal relatore, nell’aula magna della sede di via Bissolati. Dopo l’apertura dedicata alla descrizione della situazione del sistema penitenziario nazionale, è stata esaminata la realtà cremonese. Il sacerdote ha aiutato gli allievi a riflettere sulle differenze tra la vita quotidiana di una persona libera e quella di chi sta saldando il suo debito con la Giustizia.

Ci si è soffermati inoltre sulla finalità rieducativa della carcerazione, prevista dall’articolo 27 della Costituzione italiana. Gli alunni sono rimasti colpiti dal racconto della vicenda umana di alcuni condannati. Don Musa ha parlato anche di “Fratelli tutti”, la cooperativa di tipo B, da lui creata in città: presto verrà aperta una seconda panetteria con laboratorio, in cui, proprio come già avviene in via Robolotti, lavoreranno sia ex detenuti che portatori di handicap.

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