Cronaca

Incidenti stradali: nel 2022
ci sono costati 303 euro a testa

foto d'archivio

Ammonta a oltre 106 milioni e mezzo di euro, il costo sociale degli incidenti stradali avvenuti nel 2022 in provincia di Cremona, 303 euro per ciascun abitante, in un anno che ha visto un aumento del numero di eventi (987 contro gli 899 del 2021) ma per fortuna una diminuzione di quelli mortali: 18 contro 24, con 1365 feriti. Il costo sociale, che comprende  ad esempio danni materiali, spese sanitarie, degenze, perdita di capacità produttiva, è stato calcolato dall’Automobil Club d’ Italia su dati del Ministero dei Trasporti.

Difficile dire se la situazione sulle strade cremonesi stia migliorando o peggiorando, limitandosi a un confroto tra due annualità: “Nel 2021 la situazione era ancora influenzata dal Covid, con un minor numero di mezzi in circolazione rispetto al dato storico”, spiega Leonardo Adessi, presidente di Aci Cremona.

“I temi da sollevare sono sempre gli stessi: serve un maggior controllo sulle strade, anche se conosciamo bene la situazione di carenza del personale delle forze dell’ordine. Un altro elemento essenziale per ridurre l’incidentalità sarebbe poi avere una maggiore cura delle strade, in particolare della segnaletica orizzontale, che spesso è assente soprattutto quando si esce dalla città: penso a tante strade comunali che non hanno le strisce laterali né centrali”.

C’è poi un discorso di fondo: “Quando si parla di incidenti – aggiunge Adessi –  ci si dimentica spesso che la quantità di veicoli pro capite è aumentata enormemente rispetto a quando è stata realizzata la nostra rete stradale. Le strade sono sempre le stesse e le macchine sono aumentate di almeno il 50%.
Di pari passo è aumentato anche il grado di sicurezza delle vetture: in questo contesto, il mantenimento pressoché costante di alcuni dati negativi va rapportato a queste trasformazioni”.

Tra le più frequenti  cause di incidentalità, c’è, come noto, l’utilizzo dello smartphone mentre si guida, ma ci sono anche tanti altri motivi di distrazione. “Ci siamo concentrati sul cellulare – afferma Adessi –  perchè è molto evidente, ma pensiamo anche ad altre dotazioni tecnologiche sulle auto, ad esempio i  cruscotti digitali: quante volte veniamo distratti dai computer di bordo o dal navigatore?”

C’è poi l’aspetto della velocità e del rispetto dei limiti sulle strade extraurbane: “Vanno bene gli autovelox quando servono davvero per fare rallentare i flussi – conclude il presidente Aci – ma in alcune situazioni questi apparecchi servono soprattutto per rimpiguare le casse di qualche amministrazione locale”. gbiagi

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