“Giovani in viaggio”: la mostra
dell’Asst Melegnano e Martesana
Negli spazi dell'Università Cattolica di Cremona
-Lo splendido “Magazzino carri”, il grande edificio che fu costruito ai tempi della destinazione del monastero di Santa Monica in caserma, diventa oggi la sede perfetta per la mostra “Giovani in viaggio”. Una mostra fotografica che è decollata dall’aeroporto di Linate, in primavera, e atterra ora nel corpo aule del campus di Cremona, trasformazione nobilitata del magazzino che fu. L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di salute mentale e delle dipendenze (Dsmd) dell’Azienda socio-sanitaria territoriale (Asst) Melegnano e Martesana, in collaborazione con la nuova laurea magistrale in Consumer behaviour: psychology applied to food, health and environnement che ha sede proprio nel campus cremonese dell’Università Cattolica. “Non è solo un’occasione di sensibilizzazione ma anche una testimonianza dell’impegno, da parte dell’ateneo, nel favorire percorsi di ricerca, formazione e cura psicologica anche in questo campus» spiega Guendalina Graffigna, coordinatrice della laurea magistrale, che sottolinea come le fotografie esposte rappresentino «un’occasione per sensibilizzare sia la comunità accademica sia la cittadinanza sull’importanza di un approccio inclusivo e non stigmatizzante ai problemi della salute mentale nella popolazione giovanile”.
L’intercettazione precoce delle patologie psichiatriche è fondamentale» spiega Federico Durbano, direttore del Dipartimento Dsmd dell’Asst Melegnano e Martesana. “La nostra attività si è sviluppata negli ultimi quindici anni abbassando sempre più la fascia d’età, e negli ultimi tempi abbiamo intercettato aspetti della vita quotidiana che possono essere per noi delle leve interessanti su cui intervenire. Nello sviluppo dei vari temi, quest’anno è stato scelto il viaggio. L’obiettivo finale sarà avere un centro di riferimento per la fascia d’età 14-24 anni”.
“Il viaggio è una bellissima metafora dell’esperienza umana non soltanto perché quando viaggiamo siamo immersi in un’esplorazione continua di ciò che ci circonda, ma anche perché ci permette di tornare cambiati e più aperti a nuove prospettive” commenta Francesco Pagnini, docente di Psicologia Clinica all’Università Cattolica. “Siamo molto bravi a viaggiare in contesti che non conosciamo, forse dobbiamo ancora imparare a viaggiare in contesti che conosciamo”.
Del resto, come sottolinea la professoressa Graffigna, “anche a seguito della pandemia assistiamo a una crescente epidemiologia di disturbi della sfera neuropsichiatrica e psichiatrica”. Fatti che necessitano non solo “la presa in carico del sistema sanitario”, ma anche “una gestione inclusiva e preventiva da parte di tutti gli stakeholders della società”. Secondo Graffigna, dunque, è doveroso lavorare a «una nuova rappresentazione sociale della salute mentale, più equa, attenta ai bisogni delle persone e all’inclusione sociale”.
Maura Ruggeri, assessore all’Istruzione e alle Risorse umane del Comune di Cremona, ha ringraziato l’Università Cattolica perché “è particolarmente significativo che questa mostra sia collocata in questo campus”, rappresenta “un’autentica testimonianza di accompagnamento”.
“È sempre stato un obiettivo fondamentale portare i nostri ragazzi oltre i luoghi classici del contesto sanitario, dentro gli spazi di vita” chiosa Silvia Carnevali, psicologa e psicoterapeuta dell’Asst Melegnano e Martesana, che non poteva mancare all’inaugurazione della mostra insieme ad Alice Giumbelli, tecnico della riabilitazione psichiatrica della stessa Azienda socio-sanitaria territoriale. L’università, dunque, è «la sede perfetta per questa mostra”. Quel luogo che l’esercito di Napoleone trasformò in caserma, e divenne magazzino delle biade, è ora fucina di futuro.