Cronaca

Galimberti e Signoroni: "Il Covid ci
ha insegnato a cambiare approccio"

Foto Sessa

Grande la soddisfazione da parte dei rappresentanti istituzionali cremonesi, per quello che è considerato un momento storico per la città di Cremona e per il suo territorio. “Il progetto per un Nuovo Ospedale nella nostra città rappresenta un investimento chiave sulla salute dei cittadini e una scelta storica e strategica di rafforzamento della “medicina di comunità” ha detto il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti. “La pandemia ci ha insegnato che è fondamentale mettere in atto un altro approccio progettuale con strutture pensate in modo differente e più innovativo. Solo con una nuova costruzione questa sfida strategica e vitale poteva e può essere assunta in pieno.

Non solo mura quindi, ma un grande progetto di salute. Il Nuovo Ospedale deve essere dedicato il più possibile agli acuti, con innovazioni tecnologiche e gestionali, e deve essere un Dea di secondo livello, condizione essenziale”.

Per il sindaco, “i punti di accesso sociosanitari vanno aumentati e le case di comunità realizzate, come centri di ambulatori e di coordinamento della presa incarico delle persone. Vanno sostenuti i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, figure fondamentali nella medicina di comunità. Ovviamente il tema del personale (infermieri, così come altre professioni) è centrale e servono nuove scelte nazionali e regionali”.

L’appropriatezza della risposta “va affrontata molto concretamente” continua il primo cittadino. “Ad esempio, le fragilità degli anziani vanno prese in carico continuando a costruire relazioni intense tra Rsa ed esperienze di domiciliarità, con applicazione di nuove tecnologie e nuove figure professionali, che si stanno già sperimentando per accompagnare la semiautonomia. Gli strumenti sanitari di assistenza domiciliare devono integrarsi con quelli sociali. Chi viene dimesso dall’ospedale deve sempre meglio essere guidato nel rientro a casa. Peso grandissimo occorre continuare a darlo a tutte le azioni di prevenzione. Sono alcune delle linee che a oggi sono già perseguite con forza, ma che la costruzione del Nuovo Ospedale potrà e dovrà aiutare e incentivare”.

Anche per Paolo Mirko Signoroni, presidente della Provincia di Cremona, “il Nuovo Ospedale rappresenta una opportunità territoriale sia in termini di servizi che di ulteriore salto di qualità della struttura cremonese. Non si tratta solo di un “fabbricato” ma di una realtà complessa al servizio della nostra comunità”.

In tale ottica il progetto in questione “non è il traguardo, ma un “traguardo”: formazione, personale specializzato, nuove risorse, strumenti sempre più tecnologici e innovativi accompagnano e devono accompagnare questo percorso, anche in un’ottica di medicina territoriale, diffusa e attenta soprattutto ai Comuni più piccoli”.

Il tema dei servizi e della specializzazione sono quindi centrali: “la stessa epidemia da virus Covid-19 ha evidenziato la necessità di nuovi strumenti operativi al servizio del cittadino, che vanno dall’informazione all’assistenza, dalla cura a tutti gli aspetti collegati all’ambito sociale e dei trasporti” ha evidenziato Signoroni.

“Nuove patologie hanno varcato il nostro confine e le cronicità incidono sempre più sullo stato di salute della nostra popolazione. Un dato di fatto che richiama gli amministratori e i decisori politici a trovare percorsi strategici che vanno in questa direzione: le cure a domicilio come la telemedicina sono e devono essere le risposte da fornire oggi ai pazienti, oltre a una rete sempre più diffusa di presa in carico e di prestazioni di prossimità, dove pubblico e privato nella sanità, rappresentano un unicum a cui il cittadino si rivolge.

Cremona e il suo territorio diventano così sempre più una eccellenza anche nel campo sanitario e socio-assistenziale, grazie a nuove strutture e servizi che, rinnovandosi nel tempo, trovano piena cogenza alle attese dei cittadini e delle loro famiglie”. lb

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