Cultura

Stato ebraico e Palestina
Lo storico Breccia al Torriani

Il 29 novembre è la data scelta dalle Nazioni Unite per esprimere un messaggio di solidarietà al popolo palestinese. La ricorrenza, istituita nel 1977, ricorda il 29 novembre del 1948, quando il Consiglio di Sicurezza dell’Onu stabilì la ripartizione della Terrasanta in due Stati autonomi e indipendenti: Israele e Palestina.
Da allora, nonostante i continui richiami delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, il popolo palestinese sta ancora aspettando la nascita del proprio Stato.
Dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele stiamo assistendo ad una nuova guerra le cui cause e i cui scenari futuri sono difficili da immaginare.

 La decisione dell’IIS Torriani di celebrare questa data con una lezione di approfondimento storico e una riflessione sull’attualità affidate al prof. Gastone Breccia non è stata facile. Si trattava di rischiare, questa guerra è fortemente divisiva, molti lo sconsigliavano.
Ma a scuola, si sa, piuttosto di lasciare perdere o abbandonare gli studenti al qualunquismo o alla banalità della disinformazione è meglio rischiare.
Scommessa vinta, è il caso di dirlo: più di 500 studenti hanno ascoltato in aula magna il filo di cause ed effetti che – dalle prime migrazioni ebraiche di fine Ottocento sull’onda del nascente sionismo passando per le due guerre mondiali e il mandato britannico, la risoluzione Onu 181 del 1947, tre guerre (’56, ’67 e ’73), tanti attentati e accordi internazionali disattesi – ha portato alla situazione attuale.

Il prof. Breccia, oltre ad aver tracciato con chiarezza l’excursus storico, ha saputo dare alcuni elementi chiave per capire il presente: dopo la risoluzione Onu del 47 nasce lo stato di Israele il 14 maggio del 1948 immediatamente riconosciuto dagli Stati Uniti e poco dopo dall’Urss. Gli arabi di Israele, benché al momento non costretti a farlo, se ne vanno convinti che il nuovo stato ebraico abbia i giorni contati e l’imminente guerra lo cancelli dalle cartine geografiche. Ma Israele sopravvive e non si torna alla situazione decisa dall’Onu perché ormai gli ebrei hanno conquistato nuovi territori e continueranno a farlo nelle successive guerre.

“Le risoluzioni Onu 242 del 67 e 338 del 73 hanno previsto la restituzione di questi territori, ma ciò non è mai avvenuto. Così i profughi palestinesi, 700 mila inizialmente, sono diventati milioni e questo ha complicato enormemente la situazione – spiega Breccia-. Acconsentire al ritorno dei profughi per Israele significherebbe non esistere più come stato”.

Dal fallimento degli accordi di Oslo Hamas organizza attentati contro lo spettro di ogni possibile spiraglio di pace e ogni possibile via d’uscita; d’altro canto, qualsiasi prospettiva di pace dovrebbe risolvere la questione dei profughi e garantire la sicurezza di Israele.
Pertinenti, sentite e rispettose le domande degli studenti cui il prof. Breccia ha saputo rispondere con un equilibrio e una onestà intellettuale non facile nel contesto.

Per approfondimenti la diretta si può rivedere su Fb Torriani, ma soprattutto l’invito è ad ascoltare (e vedere) l’intervista al prof. Breccia che la redazione degli studenti di Radio JT, la radioweb del Torriani, ha condotto prima della conferenza:

https://www.youtube.com/watch?v=tzgZLOXo2OI

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