Cronaca

"O mi dai i soldi o sparlo di te":
estorsione da 20.000 euro. Processo

Un 27enne straniero nato a Cremona è stato rinviato a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare con l’accusa di estorsione. Secondo la procura, Youssef, approfittando della fragilità di un giovane cremonese, si sarebbe fatto consegnare del denaro dietro la minaccia di divulgare ai genitori e ai suoi amici false notizie sul suo conto, sostenendo peraltro che gli fosse debitore per ragioni riconducibili all’acquisto di droga. Somme di denaro via via crescenti, fino ad arrivare ad un ammontare complessivo di 20.000 euro. I fatti contestati vanno dall’ottobre del 2021 al luglio dell’anno successivo.

L’avvocato Spampinato

I due si erano conosciuti all’oratorio del quartiere Zaist. Inizialmente l’imputato aveva chiesto piccole somme per urgenze momentanee, ma poi le richieste erano diventate sempre più costanti e consistenti. La presunta vittima, che lavora e vive con i genitori, gli aveva prestato del denaro con la speranza che il 27enne glieli avrebbe restituiti, mentre invece il ragazzo gliene avrebbe chiesti sempre di più.  E lo avrebbe ricattato, dicendogli che gli era debitore per debiti in realtà mai avuti e che sarebbe andato a dire in giro che lui era un omosessuale. Non era vero, ma il giovane, sentitosi a disagio, si era lasciato intimorire. “Era molto impaurito e spaventato”, ha spiegato l’avvocato Vito Alberto Spampinato, che per conto del suo cliente si è costituito parte civile.

Arrivato ad un punto limite, il ragazzo non ce l’ha più fatta, e si è confidato con i genitori, che a loro volta hanno contattato il legale. Poi la denuncia in Questura e le indagini della polizia. Fondamentali, nell’indagine, le intercettazioni telefoniche. I ricatti viaggiavano su WhatsApp, ma anche tramite telefono. Capito di essere intercettato, l’imputato chiamava con un numero sconosciuto.

In udienza davanti al giudice c’erano sia la presunta vittima che l’imputato. “Il mio assistito era imbarazzato”, ha spiegato l’avvocato Spampinato, “ha paura perchè l’altro ragazzo è alto e grosso”. Per l’imputato, che è libero, il processo si aprirà il prossimo 27 marzo.

Sara Pizzorni

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