Cronaca

Tribunale in emergenza, sindacato:
"Occorre una politica premiante"

Sulla crisi del Tribunale di Cremona per la grave carenza di personale amministrativo e per l’imminente trasferimento di otto persone senza l’arrivo di nuove risorse, dopo le parole del presidente Anna di Martino e quelle del presidente dell’Ordine degli avvocati di Cremona Alessio Romanelli, ora interviene il sindacato Flp Giustizia, Federazione lavoratori pubblici e funzioni pubbliche, rappresentato dal coordinatore provinciale Mauro Cardinale.

Mauro Cardinale

“Nei giorni scorsi”, si legge nella nota del sindacato, “il Presidente del Tribunale di Cremona ha espresso, attraverso i media, la forte preoccupazione per le criticità che presto si verificheranno negli Uffici Giudiziari del Circondario di Cremona a seguito del trasferimento di alcune unità di personale amministrativo che risulta vincitore di un interpello nazionale bandito dal Ministero della Giustizia.

Come sindacati, tuttavia, pur condividendo le preoccupazioni espresse dal Capo dell’Ufficio – e anche da parte dell’Avvocatura – sentiamo la necessità di puntualizzare ulteriormente la problematica complessiva e per rendere edotta la cittadinanza sul fatto che gravi criticità toccheranno tutti i servizi erogati dagli Uffici giudiziari.

In primo luogo, le unità che verranno a mancare dagli Uffici Giudiziari in un futuro molto prossimo saranno circa una ventina e, pertanto, non solo quelle citate dalla parte datoriale. Vanno infatti presi in considerazione, oltre i trasferimenti per i vincitori dell’interpello, anche quelli di coloro che beneficeranno dei previsti diritti a tutela e sostegno della famiglia, i futuri pensionamenti e, infine, le unità di personale assunto a tempo determinato con i fondi del PNRR a sostegno dell’Ufficio del Processo che nei prossimi mesi vedranno la scadenza del contratto di lavoro.

E’ di tutta evidenza che, quale sigla sindacale vicina ai bisogni dei lavoratori, abbiamo espresso grande soddisfazione per l’avvio di una procedura di mobilità che mancava da venti anni o, ancora, per coloro che potranno arrivare al traguardo, non scontato, della pensione.

Resta la preoccupazione, oltremodo fondata, per i futuri vuoti di organico che graveranno sui pochi che hanno scelto di rimanere. Quello che occorre, a nostro avviso, è una politica premiante per coloro che garantiscono il servizio al cittadino in queste sedi del nord, sferzate non solo dal carovita, ma anche dai pesanti carichi di lavoro causati dai persistenti vuoti di organico.

E’ opportuna una riflessione su misure straordinarie per rendere appetibili queste sedi, pensando a misure premianti per chi vi lavora, sotto forma di salario accessorio o di incentivi assimilabili a quelli previsti per il personale di magistratura per le sedi disagiate”.

“E’ auspicabile quanto necessario”, conclude Cardinale, “al fine di evitare pesanti disservizi all’utenza tutta, ora più che mai, aprire dei tavoli concertativi e di confronto tra i Capi degli Uffici, le parti sindacali, le istituzioni e l’Avvocatura”.

S.P.

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