Pubblico impiego, sanità, istruzione
e trasporti: protesta nazionale
Venerdì 17 novembre sarà una giornata di protesta nazionale, organizzata da Cgil e Uil, che vedrà convergere settori cruciali come il pubblico impiego, la sanità, i trasporti, e l’istruzione. Questa mobilitazione si configura come una risposta decisa alla Legge di Bilancio 2024, percepita da molti come inadeguata e ingiusta nei confronti di lavoratrici, lavoratori e pensionati. La manifestazione centrale avrà luogo a Milano, con un presidio previsto di fronte al Palazzo di Regione Lombardia alle ore 10, e vi prenderà parte anche una delegazione di Cremona.
Nel settore della Funzione Pubblica, secondo il sindacato, le urgenze sono molteplici: “Si tagliano le pensioni, si tagliano i salari, aumenta il costo della vita e si riducono i servizi alle cittadine ed ai cittadini: dateci quindi una ragione valida per non scioperare” evidenzia Luca Dall’Asta, membro della Segreteria Fp Cgil Cremona. “La Legge di bilancio 2024 è iniqua ed ancora una volta contribuisce all’impoverimento della Pubblica Amministrazione e dei servizi pubblici, non dando risposte concrete alle lavoratrici ed ai lavoratori, dopo i duri anni della pandemia. Le risorse sono insufficienti per rinnovare dignitosamente i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (pubblici e privati) contrastando l’esplosione dell’inflazione”.
Non si salva neppure la questione pensioni, su cui “il Governo è riuscito nel miracolo di peggiorare la Legge Monti-Fornero, penalizzando – oltretutto – i dipendenti pubblici. Stanno smantellando lo stato sociale. Insufficienti i fondi alla sanità pubblica, tagli agli enti locali”.
Mohammed Ben Halla, Segretario Generale Filt Cgil Cremona, conferma le molte criticità anche nel settore trasporti: “Il trasporto pubblico locale è in una situazione critica, con una carenza cronica di autisti e un conseguente taglio delle corse” spiega. “Gli stipendi sono troppo bassi per professioni così usuranti e specifiche. La categoria del settore trasporti della Cgil chiede, infatti, da anni maggiori investimenti in un settore cruciale per l’economia del Paese. Invece siamo da sempre inascoltati, sia sul piano di contratti e stipendi, sia su quello delle infrastrutture, perché quello del trasporto pubblico è un servizio fondamentale per cittadini di ogni età il cui diritto alla mobilità deve essere tutelato, inoltre è la transizione ecologica di un Paese passa anche da qui”.
Ma anche di sicurezza sul lavoro parla Ben Halla: “I fatti di cronaca li conosciamo tutti, le numerose aggressioni al personale viaggiante sono all’ordine del giorno ma non hanno ancora risposte. Siamo da tempo in attesa di un protocollo nazionale che garantisca la sicurezza, e per questo ci siamo già mobilitati, e lo continueremo a fare”.
È Alba Caridi, Segretaria Generale Flc Cgil Cremona a spiegare le motivazioni del comparto scuola e università, spiegando che non solo docenti e personale scolastico manifesteranno il 17 novembre: “Saremo in piazza insieme a studenti e studentesse.. Il settore della conoscenza necessita di investimenti che nella legge di bilancio sono insufficienti e inadeguati.
Chiediamo che vengano previste risorse adeguate per rinnovi dei contratti che possano rispondere alla perdita del potere d’acquisto con un’inflazione cumulata pari al 18% in tre anni. Così come risorse servono per lo strutturale problema del precariato per gli organici, il tempo scuola e il diritto allo studio.”
Anche quello dell’istruzione è un settore che subisce forti danni dalle privatizzazioni: “La richiesta è di fermare immediatamente il ridimensionamento scolastico e le leggi che portano alla privatizzazione dell’istruzione pubblica, comprese le riforme della filiera tecnica e professionale. Inoltre, includere istruzione e ricerca tra le materie regionalizzabili con l’autonomia differenziata è inaccettabile e genererà solo altre disuguaglianze”.
Caridi chiude con un pensiero al futuro “Scioperiamo perché un paese che taglia sulla conoscenza è un paese che non ha prospettive per il futuro”.
La giornata del 17 novembre, con lo sciopero dei dipendenti pubblici, dei trasporti, dei settori scuola e università e dei servizi essenziali, è il primo appuntamento della mobilitazione di Cgil e Uil che proseguirà, per il nord Italia, con uno sciopero di tutti i settori proclamato per il 24 novembre.