Cronaca

Piscina, tra Forus e società
di nuoto ancora tensione

Società del nuoto agonistico ancora ai ferri corti con Forus e l’amministrazione comunale, per le modalità di gestione della piscina olimpionica tornata da ottobre alla piena operatività dopo la pausa estiva. L’ennesimo scontro è andato in scena ieri pomeriggio nella commissione presieduta da Riccardo Merli in cui società cremonesi e rappresentanti di Forus si sono confrontati su temi già affrontati nel recente passato: acqua fredda a metà ottobre, quando le temperature erano in pochi giorni drasticamente scese; spazi acqua per gli agonisti limitati rispetto gli anni scorsi; spogliatoi sporchi. Con l’assessore Luca Zanacchi che più volte ha parlato di problemi eccessivamente enfatizzati dalle società sportive (“quattro giorni di disagio per l’acqua sono diventati quattro settimane”).

In sala Quadri, la direttrice dell’impianto cremonese Gaia Corbani, il direttore operativo di Forus Manuel Gallardo; la responsabile per gli impianti in Lombardia Noelia Mazarracin. Spiegazioni tecniche sui rapporti in essere tra Forus Italia (subentrata a Sport Management) e Comune e sullo stato d’avanzamento del progetto per i lavori straordinari, sono state fornite dalla responsabile del procedimento per il Comune, Tania Secchi.

Le critiche delle società di nuoto sono arrivate da Pierangelo Fabris, presidente Flora (taglio del 54% degli spazi acqua nel primo planning, che ha fatto recedere molti genitori dall’iscrizione dei propri figli ai corsi); da Fabio Fedeli, responsabile settore nuoto per la Bissolati (“continuiamo a vedere spazi acqua vuoti mentre i nostri ragazzi devono allenarsi anche in 11 in una stessa corsia”); da Massimo Ghezzi, responsabile nuoto Stradivari (è sconfortante vedere 10 corsie con dentro 1-2 persone). Lamentele dello stesso tenore anche dalle società di Triathlon, che hanno maggiori difficoltà a pagare extra costi come quest’anno stanno facendo le canottieri pur di avere qualche spazio acqua in più, tanto da far dire a un loro rappresentante che “le nostre discipline sono destinate a morire; Forus è logico che faccia il suo business, la responsabilità è di chi ha fatto questo contratto”.

Le risposte sono giunte da Gaia Corbani, l’interfaccia locale del gestore, che più volte ha già affrontato queste problematiche coi diretti interessati. E riguardo agli spazi acqua, ha spiegato che Forus – aderendo a quanto previsto nel contratto che la lega al Comune – con la politica adottata quest’anno intende dare modo ai cremonesi che non svolgono attività agonistica, di nuotare nell’impianto cittadino dall’apertura alla chiusura, diversamente da quanto avveniva in passato. “L’impianto – ha spiegato – è aperto dalle 6,30 alle 22. Quando una persona viene a chiedermi informazioni, però, vuole sapere quando effettivamente può nuotare, perchè a Cremona c’è questo dato storico:  il privato il cittadino ha sempre  avuto difficoltà. Mi dispiace che da parte delle associazioni ci sia questo continuo monitoraggio, questo contare il pubblico nelle corsie. Il pubblico deve sapere che può venire a nuotare. Possiamo dare tempo ai cremonesi di capire che ha questa possibilità? Molti già lo hanno capito, infatti ci sono molti più iscritti ai corsi di nuoto, sono cresciute anche le signore che praticano le attività; e allora perchè non posso pensare che questo incremento non arrivi anche nel nuoto libero,  che quest’anno è in fasce orarie diverse dall’anno scorso, quando c’era una sola corsia in tutta la piscina? E sappiamo bene che il nuoto libero non è come quello agonistico, quando in una corsia si è dentro in due si fa già fatica”.

Corbani ha anche controbattuto alle lamentele sulle condizioni igieniche: “Gli addetti alle pulizie fanno tre passaggi al giorno, è chiaro però che tutti devono avere senso civico; si chiede che negli spogliatoi vengano sempre messi i calzari, ma ancora oggi si fa fatica a far rispettare questa semplice regola”.

Le attività proposte da Forus sono attualmente corsi di nuoto, anche privati, acqua fitness per tutte le età, corsi per gestanti e da quest’anno anche corsi a secco, per cui sono state create una sala fitness e anche un piccola palestra.

A fine seduta sono stati forniti alcuni numeri sulla frequentazione dell’impianto: per quanto riguarda i mesi estivi, nel 2018 c’erano stati 250 ingressi, nel 2022 6000; per il nuoto libero, nel 2019 1700 persone, nel 2022 17.000, cifra che ad ottobre 2023 è già stata raggiunta.

“Mi sembrano numeri incredibilmente importanti rispetto a quello che si vede”, ha commentato la leghista Simona Sommi. “Mi pare di capire che la scommessa di Forus sia quella di fidelizzare potenziali clienti per amplificare le entrate, ma gli equilibri tra le società sportive e il gestore sono già molto precari”.

Per Fabiola Barcellari, Pd, “il punto è che la piscina è un servizio pubblico, gestito da Forus. E’ il gestore che deve decidere quali servizi effettuare per la cittadinanza, non le società di nuoto”. Merli ha chiesto esplicitamente che i dati sulla frequenza dei flussi in piscina siano resi pubblici.

Durante il dibattito la consigliera Maria Vittoria Ceraso ha solidarizzato con le società di nuoto e, partendo dall’atto aggiuntivo alla convenzione del 2017, di recente approvato dalla Giunta, ha sottolineato il fatto che quel testo originario può essere modificato, se si vuole. Ha poi criticato la lentezza con cui sta procedendo il progetto di riqualificazione dell’impianto progetto che dall’iniziale 1,5 milioni è salito a 3 milioni e 150mila euro e oggetto di continue proroghe. Le ha risposto la dirigente dell’Economato Tania Secchi: da marzo di quest’anno, data di presentazione del progetto definitivo, ad oggi il comune non si è mai fermato, l’atto aggiuntivo è stato necessario per via del passaggio da Sport Management a Forus, oltre che per chiarire le nuove condizioni economiche; l’aumento prezzi è dovuto agli ulteriori elementi di degrado emersi nella piscina anni ’70 e al vertiginoso aumento dei prezzi (+80%) di alcuni materiali. gbiagi

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