Cronaca

CremonaPride, il 6 luglio 2024
la parata per le vie del centro

Appuntamento il prossimo 6 luglio per l’evento clou del comitato CremonaPride, ossia la parata per le vie del centro cittadino che lo scorso anno aveva creato non poche polemiche, ma che aveva raccolto anche molti consensi  e non solo nella comunità Lgbtq+. La data è stata annunciata questa mattina nella sede Arci di via Speciano dalla Presidente di CremonaPride, Stella Bellini. “La situazione oggi è molto diversa, per fortuna, da quello che ho vissuto io durante la mia adolescenza, ma molto resta da fare per garantire l’uguaglianza di tutti i cittadini e ci sono ancora molti eventi di omofobia”, ha detto a inizio conferenza stampa, affiancata dalla segretaria Emilia Cottarelli, dal vicepresidente Matteo Rastelli e dal tesoriere Massimiliano Masperi.

“Gli obiettivi del CremonaPride – ha aggiunto Bellini – sono innanzitutto quello di creare un luogo sicuro dove poter essere se stessi e manifestare la propria identità; e poi sensibilizzare la popolazione su questi temi. E’ una manifestazione pluralista dove tutti vengono accolti”.

Le tante altre emergenze in corso a livello internazionale non possono offuscare i diritti civili: “Io penso che ci sia un filo rosso che lega diritti umani, diritti civili ma anche diritto a un ambiente pulito. Perchè tuttociò fa parte di una concezione del mondo più giusta e in questo la parità di genere è importantissima. L’essere umano deve potersi autodeterminare fino in fondo e senza vincoli”.

“I Pride – afferma Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay – assumono sempre una grande forza e quando si fanno in città di provincia hanno un significato ancora più forte, siamo convinti che  agendo socialmente e culturalmente sulle persone qui si possa costruire una cultura dell’accettazione e della comprensione, che è fondamentale per combattere gli atteggiamenti discriminatori verso le persone omosessuali.

“Gli assi su cui si muovono le azioni di Arcigay dal punto di vista legislativo sono il raggiungimento della piena uguaglianza per quanto riguarda il diritto di famiglia e le leggi di contrasto alla omotransfobia. L’attuale governo non ha simpatia per le nostre richieste, abbiamo una ministra delle Pari Opportunità che dichiara che l’unica famiglia accettabile è quella eterosessuale basata sul matrimonio e questo è un problema per noi, ma soprattutto  per il Paese. Siamo in Occidente e nessun altro Paese occidentale si sognerebbe di dire una cosa simile”. gbiagi

 

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