Spettacolo

Passano gli anni, non per gli Elii
Pubblico in visibilio al Ponchielli

FOTO FRANCESCO SESSA

Due ore di comicità irriverente ma anche di virtuosismo musicale, nello spettacolo che ieri sera ha riportato al teatro Ponchielli Elio e le storie tese, in una reunion che il pubblico aspettava da tempo, dal titolo “Mi resta solo un dente e cerco di riavvitarlo”, per la regia di Giorgio Gallione. Sold out il teatro, con tante presenze da fuori provincia, per un concerto – show in cui gli Elii mostrano di non essere invecchiati, né come musicisti, né come cabarettisti e senza bisogno di reinventare le proprie canzoni; molti arrangiamenti ricalcano infatti le versioni originali.

Ben nove dei brani in scaletta provengono dal disco che li fece uscire dalla nicchia della scena nonsense nei primi anni Novanta – un LP  dal titolo impronunciabile, “Italyan rum casusu çikti” – dal “Vitello dai piedi di balsa” a “Urna”, passando per “Servi della gleba”. Tanti gli inserti comici tra una canzone  e l’altra (tra i tanti, ricordiamo l’ammaestratore di cozze e il cardellino col cartellino); sobria la scenografia, i protagonisti sono loro, nella quasi – versione originaria, con la new entry del maestro Vittorio Cosma, già nel comitato scientifico delle Corde dell’anima, nella parte che poteva essere quella di Rocco Tanica. E poi Faso al basso, Cesareo alla chitarra elettrica, Christian Meyer, batteria, Jantoman, tastiere, Paola Folli, voce e presenza ottimamente integrata nel contesto demenziale. Menzione d’onore per Mangoni, irresistibile nei suoi travestimenti, di volta in volta animale immaginario, supergiovane, passeggiatrice in paillets per “Pork e Cindy” (con finale autocensurato!).

Per il resto, tutti in veste bianca, niente parrucche né travestimenti per Elio, che si presenta in completo anni Venti, con bermuda e reggicalze uomo in bella vista.

Pubblico in delirio quando intonano “Supergiovane” e “Born to be Abramo”; e non mancano i riferimenti alla terra dei cachi, con frecciate dirette ai vizi più che alle virtù italiane.

E nel finale, il primo bis “Out into the daylight”, un brano prog-rock dell’ex Genesis Mike Rutherford, sembra voler ricordare a tutti, prima di lasciare il teatro dopo un concerto pieno di gag e di risate, che razza di musicisti sono gli Elii. gb

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