Ucraina, Kiev: “Colpita nave russa della flotta Mar Nero”
(Adnkronos) – Una delle navi più moderne della flotta del Mar Nero della Federazione Russa sarebbe stata colpita dai piloti dell’aeronautica ucraina e “probabilmente l’hanno affondata”. A riferirlo è ‘Ukrainska Pravda’ che cita il tenente generale Mykola Oleshchuk, comandante dell’Aeronautica, su Telegram. “Spero che un’altra nave abbia seguito la Moskva”, scrive Oleshchuk riferendosi all’incrociatore lanciamissili della classe Slava che è stato affondato ad aprile 2022 dalle forze ucraine. L’aeronautica ucraina è ancora in attesa dei risultati ufficiali dell’attacco.
Le forze armate ucraine hanno inoltre colpito con successo le infrastrutture marittime e portuali del cantiere navale Zaliv a Kerch in Crimea, riferisce ‘Ukrinform’.
Il capo dell’amministrazione filorussa nella Crimea occupata, Sergey Aksyonov, citato dall’agenzia stampa Tass, ha fatto sapere dal canto suo che il sistema di difesa aerea è entrato in azione sui cantieri navali Butoma a Kerch, in Crimea. Alcuni frammenti sono caduti sui moli, ma non vi sono feriti.
La Russia ha perso 200 mezzi corazzati e molte migliaia di uomini nell’operazione in corso per conquistare Avdiivka, si legge nel bollettino giornaliero dell’intelligence militare britannica, sottolineando come la leadership russa continui “a dimostrare la volontà di accettare forti perdite di personale in cambio di conquiste territoriali marginali”.
Nelle ultime tre settimane, la Russia ha perso circa 200 mezzi corazzati durante l’assalto ad Avdiivka, ciò è dovuto all’uso da parte ucraina di armi anti tank a mano, mine, droni e sistemi di artiglieria di precisione, spiega il bollettino. In risposta, i russi sono passati ad assalti di fanteria a piedi. “Come per le precedenti offensive russe – nota l’intelligence britannica – gli assalti ad Avdiivka sono stati spesso caratterizzati da avanzate in terreno aperto, portando a forti perdite. E’ plausibile che la Russia abbia sofferto perdite di numerose migliaia di uomini attorno alla città sin dall’inizio dell’ottobre 2023. La leadership russa continua a dimostrare la volontà di accettare forti perdite di personale in cambio di conquiste territoriali marginali”.