Cronaca

"Realizzate le opere già finanziate"
Monito Corte dei Conti ad Asst

“Programmare e realizzare tempestivamente gli investimenti già finanziati con contributi pubblici o provenienti da soggetti privati”: si conclude così l’istruttoria della Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Lombardia, che ha esaminato i bilanci del 2020 e 2021 dell’Asst di Cremona. Un’attività ordinaria, conseguente alla trasmissione annuale dei dati economici alla magistratura contabile da parte del collegio sindacale, nella quale vengono rilevate diverse criticità in quelle annate particolarmente difficili a causa dell’emergenza Covid.

L’istruttoria è iniziata lo scorso aprile e a maggio l’Asst ha inviato le proprie risposte. Risale al 14 settembre la successiva delibera della Corte che raccomanda di utilizzare i crediti residui e realizzare le opere per cui i fondi sono stati erogati: oltre 24 milioni di euro, alla data di dicembre 2022. Tra di essi, anche il contributo di oltre 7 milioni stanziato per il 95% dallo Stato e per il resto dalla Regione, tra 2016 e 2018 per il progetto Cancer Center; ma ci sono anche oltre 1 milione di euro della Regione per investimenti straordinari datati 2016 e crediti risalenti anche a oltre 10 anni fa, ad esempio 3 milioni per attrezzature per la radiologia e la radioterapia.

Somme tutto sommato irrisorie rispetto a un valore della produzione che sfiora i 300 milioni di euro, ma comunque significative se si pensa ai tanti bisogni della sanità cremonese.

La Sezione – si legge nella deliberazione – accertando l’esistenza di crediti risalenti a più di dieci anni fa, sollecita l’amministrazione a realizzare gli interventi previsti e per i quali sono stati stanziati i contributi e a proseguire con la Regione Lombardia una verifica puntuale delle poste al fine di poter eventualmente stralciare i crediti relativi a interventi non più realizzabili”.

In merito al Cancer Center, l’Asst precisa che “tutte le prestazioni di prevenzione e cura afferenti alle malattie oncologiche sono già erogate nell’ambito delle strutture esistenti, nel rispetto delle disposizioni in materia di accreditamento” e che, “in ragione della prevista realizzazione del nuovo ospedale di Cremona, il finanziamento in origine destinato alla ristrutturazione degli attuali reparti, pari ad oltre 7 milioni di euro, sarà oggetto di una procedura di rimodulazione per essere infine destinato ad altro intervento”. Quale, però, ancora non è stato deciso.

La questione delle entrate non utilizzate riguarda non solo i contributi pubblici ma anche quelli privati: quasi 2 milioni quelli accantonati alla data di dicembre 2021 nel fondo per le sperimentazioni cliniche e la Corte dei Conti ne sollecita l’impiego integrale.

Le raccomanadzioni finali sono quindi “di coltivare i propri crediti in sofferenza con tutti gli strumenti giuridici offerti dall’ordinamento per il loro conseguimento; di proseguire, come programmato, nelle iniziative atte a definire in un’ottica di sistema, le posizioni creditorie e debitorie, con Regione Lombardia, rilevate dall’esame dello stato patrimoniale degli esercizi considerati; di programmare e realizzare tempestivamente, gli investimenti già finanziati con contributi pubblici o provenienti da soggetti privati”.

gbiagi

 

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