Cassarà ancora nei guai. A Cremona
il precedente per atti osceni
Andrea Cassarà, 40 anni, bresciano, ex azzurro di scherma, è indagato dalla procura di Brescia per produzione di materiale pedopornografico. A far scattare l’indagine è stata una quindicenne che avrebbe visto un telefonino che la riprendeva mentre era sotto la doccia negli spogliatoi del centro sportivo San Filippo di Brescia. Il campione di scherma, che era lì per una manifestazione, dalle telecamere esterne alla palestra sarebbe stato visto in una zona compatibile e nell’orario indicato dalla giovane. Da qui la decisione della procura di indagare l’ex schermidore e di sequestrargli il cellulare che ora dovrà essere analizzato.
Cassarà era già finito nei guai con la giustizia nel 2007 a Cremona: era stato accusato di atti osceni in luogo pubblico per aver mostrato le parti intime ad una ciclista in via dell’Annona mentre lui era in auto. Quel pomeriggio l’ex atleta era di ritorno dal ritiro con la Nazionale di fioretto e aveva raggiunto Cremona dove lavorava sua sorella. Cassarà aveva raccontato di un diverbio stradale con la ciclista, mentre la donna aveva sostenuto che lui si era calato i pantaloni.
A Cremona, in primo grado era stato condannato a tre mesi, pena ridotta in Appello a due e commutata in una pena pecuniaria di 2.280 euro. Cassarà era stato condannato a risarcire con mille euro la parte civile. La Cassazione, però, aveva annullato la sentenza d’Appello, rimandando gli atti ad un nuovo giudizio che si era concluso con un proscioglimento per intervenuta prescrizione. Una sentenza che non lo aveva esentato dal pagare le spese legali alla parte civile. Lui si è sempre proclamato innocente.
Sara Pizzorni