Cronaca

Asta Millon a Cremona: vendite
per 1,5 mln, record ai "Popolani"

Popolani all'aperto (anonimo) part.

Il quadro di pittore anonimo “Popolani all’aperto” si è confermato il “top lot” dell’asta  indetta dalla casa d’aste Milon il 27 settembre scorso, all’Hotel Continental, avente per oggetto il contenuto di Palazzo Vesconi, all’angolo tra via Ettore Sacchi e via Tibaldi.

Il quadro era il lotto 107 ed è stato aggiudicato per 275mila euro, pezzo forte di una collezione di grande valore. E’ la stessa casa d’aste francese a diffondere i principali dati di un evento che ha segnato il suo esordio assoluto a Cremona: 380 le persone iscritte sulle piattaforme; 160 clienti al telefono, sala Stradivari del Continental piena, rilanci dinamicissimi e costantemente ritmati. Attualmente  sono solo 6 i lotti invenduti.

Attorno alla notizia della messa all’asta di questa ricca collezione (non solo quadri ma anche dipinti, mobili, tappeti e oggetti d’arte dal XV al XIX secolo) che arriva fino agli anni Settanta, si era mossa una grande curiosità e le vendite hanno totalizzato finora 1,5 milioni di euro.

Il quadro che ritrae i popolani – scrive la rivista Finestre sull’Arte che per prima ha annunciato l’asta lo scorso agosto – è un capolavoro della pittura di soggetto popolare del primo Settecento, recentemente presentato nella memorabile mostra di Giacomo Ceruti a Brescia.

Tra i più straordinari dipinti della storia della scena di genere tra XVII e XVIII secolo, questo dipinto non ha ancora visto la critica accordarsi sulla sua attribuzione, per la maggior parte orientandosi chi verso Ceruti e chi verso Pietro Bellotti. Le vicende storiche dell’opera risalgono agli anni Sessanta, quand’essa fu presentata come anonima presso Relarte a Milano e subito acquistata per gli ambienti dove è attualmente esposta. Notificata immediatamente dallo Stato a seguito dell’attribuzione di Enos Malagutti al Ceruti, pubblicata via via da tutti i maggiori esperti di pittura dell’area padana (Zeri, Gregori, Frangi, Piazza), questo capolavoro di naturalismo, poesia e sincerità è un esempio supremo di quell’arte così tipicamente lombarda dedicata ai popolani più poveri e ai medicanti dalla “miseria infinita” (così Federico Zeri).

Queste le altre principali aggiudacazioni:

Lotto 29 tappeto Kechan : 100.000 €

Lotto 32 Anonimo francese verso 1615-1625 Negazione di Pietro : 82.000 €

Lotto 38 Scultura : 22.000 €

Lotto 46 Rombouts e bottega : 46.000 €

Lotto 57 Jacopo del Sellaio: 65.000 €

Lotto 59 Polittico Angiolillo Arcuccio: 220.000 €

Lotto 69 Caracciolo: 110.000 €

Lotto 72 Pagani : 70.000 €

Lotto 79 Bigari : 36.000 €

Lotto 106 Seghers : 29.000 €

Lotto 107 Popolani all’aperto: 275.000 €

Lotto 120 Van Bredael : 46.000 €

E’ rimasto invenduto il dipinto Due santi, un vescovo e il ritratto del committente (40.000/50.000 euro) di Boccaccio Boccaccino  messa in relazione dalla critica (Mina Gregori, Marco Tanzi) con un documento dell’aprile 1523 (Archivio Notarile di Cremona), in cui il Boccaccino s’impegnava con gli eredi di Benedetto Fodri a dipingere una pala d’altare di notevoli dimensioni per l’altar maggiore della chiesa cremonese di San Pietro al Po.

E stato invece ritirato un altro pezzo forte della collezione, la pala d’altare firmata Palma il Giovane (Venezia, 1548/1550 – 1628) dai caldi colori lagunari (40.000 euro / 50.000 euro). Databile al 1610 – 1615 circa, è in rapporto stilistico con la Pala di San Marco eseguita dal Palma nel 1614 (Sala Capitolare della Scuola Grande di San Marco, Venezia) e ha per modello di riferimento l’Assunta di Tiziano (1515 – 1518), caposaldo veneziano della pittura religiosa monumentale. gb

 

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