Nuova tegola sulla Cremona-Mantova
Aria chiede maxi indennizzo
Si aggiungono nuovi particolari nella storia infinita dell’autostrada Cremona Mantova. Attraverso un’interrogazione presentata dal Movimento 5 stelle il 25 settembre in consiglio regionale, emerge che Aria – la società a cui la Giunta Fontana ha dato mandato di acquisire il progetto e gli studi realizzati da Stradivaria – chiede 25,6 milioni di euro di risarcimento danni alla stessa Stradivaria. In pratica Milano contro Cremona, visto che Stradivaria è una costola di Centropadane Spa, direttamente partecipata da Comune e da Provincia di Cremona oltre che dagli omologhi bresciani.
Una vicenda ingarbugliata quella che sta rallentando all’inverosimile la realizzazione dell’autostrada: sono due i procedimenti giudiziari mossi da Stradivaria nei confronti di ARIA, uno innanzi al Tar di Milano con l’impugnazione della legge regionale 6 agosto 2021; un altro al Tribunale Civile di Milano con atto di citazione notificato in data 29/11/2022.
E’ proprio nell’ambito di quest’ultima vertenza che Aria si è costituita in giudizio, come rileva la consigliera pentastellata Paola Pollini nell’interrogazione, eccependo “l’inammissibilità e l’infondatezza delle pretese avanzate da Stradivaria e al contempo sottolineava il grave inadempimento della stessa, richiedendo in via riconvenzionale di ‘dichiarare la risoluzione della Convenzione stipulata il 3.12.2007 tra Aria Spa e Stradivaria S.p.a. per grave inadempimento di Stradivaria Spa e per l’effetto
condannare Stradivaria Spa, a titolo di risarcimento del danno patito da Aria Spa, al pagamento dell’importo di € 25.600.000,00 o la diversa somma ritenuta di giustizia o d’equità”.
25 milioni di euro è anche la cifra stanziata da Regione Lombardia con la delibera dell’agosto 2021 che arebbe dovuto sancire l’acquisizione del progetto di Stradivaria da parte di Aria. Ma contro quella delibera Stradivaria aveva mosso ricorso al Tar, temendo che quei 25 milioni – indennizzo per i costi sostenuti per la progettazione preliminare e definitiva, l’Iva e altri costi correlati – potessero essere parzialmente trattenuti da Aria. Cosa che in effetti pare stia avvenendo.
“Una richiesta, quella di Aria – commentano i 5stelle regionali – che, se accolta dal tribunale, metterebbe in modo definitivo la parola fine ad una infrastruttura, che in quasi 20 anni non ha mai aperto il cantiere nemmeno per 1 km (negli anni 60, in 8 anni sono stati costruiti gli 800km dell’Autostrada del Sole), utilizzata da anni come totem elettorale da Lega, PD (già Ds e Margherita), Fi, FdI (già AN).
Decadenza della concessione significa una cosa sola: stop al progetto miliardario, che da qualche anno tiene bloccati in un cassetto 109 milioni che potrebbero (e potevano) essere utilizzati per altre opere sul nostro territorio, e titoli di coda per la società Stradivaria e al suo CDA nate nel 2007 per costruire l’opera”.
Tutto questo nonostante dal 2019 fosse a tutti nota l’insussistenza di presupposti per un nuovo riequilibrio della concessione autostradale dovute a carenze del Piano Economico Finanziario e al non rispetto dei limiti imposti dalla norma in merito alle procedure di revisione del Piano Economico Finanziario”. gbiagi