Cronaca

Biometano, avviato iter in Provincia
Gli enti richiedono integrazioni

Prima conferenza dei servizi questa mattina in Provincia per l’impianto di biometano proposto dalla società agricola Fragea facente capo ad A2A. I tecnici dell’azienda hanno presentato il progetto, già noto nelle sue linee generali e illustrato pubblicamente lo scorso maggio anche in sala Quadri dai tecnici della multiutility come un “perfetto esempio di economia circolare”, utilizzando reflui zootecnici, sottoprodotti dell’agroindustria e colture energetiche per ricavare 3,5 milioni di standard metrocubi di biometano.

E’ stato il primo passo nell’ambito del PAU (procedimento autorizzativo unico) che include la VIA, valutazione di impatto ambientale, condotto dalla funzionaria del settore Ambiente provinciale Barbara Pisaroni. Accanto ai tecnici di A2A, l’architetto paesaggista cremonese Maurizio Ori, che ha progettato le mitigazioni ambientali.

A rappresentare il comune di Cremona, il sindaco Gianluca Galimberti, i dirigenti Marco Masserdotti (Urbanistica) e Marina Venturi (Ambiente) oltre a un tecnico del settore Viabilità. E poi i primi cittadini dei confinanti comuni di Gerre de Caprioli, Bonemerse e Stagno Lombardo; in collegamento da remoto i tecnici Arpa e Ats. Presenti come uditori Luigi Lipara in rappresentanza del comitato che si oppone all’impianto e Pierluigi Rizzi di Legambiente.

La conferenza ha preso in esame le osservazioni già depositate: molto dettagliata quella di ATs Val Padana, che ha chiesto ai proponenti varie integrazioni tra cui la verifica sull’impatto sanitario dell’impianto, considerata la presenza nel sito altre fonti emissive.  Galimberti ha ribadito la necessità di procedere con estremo rigore, ed è stato il tecnico comunale del settore strade ad evidenziare che la stretta via Bosco è inadeguata a sopportare il traffico di camion in entrata e uscita dall’impianto.

Molto  critico Michel Marchi sindaco di Gerre: “Sono emerse – ha detto – con ancora maggiore intensità  le incongruenze di un progetto che fa acqua da tutte le parti. Più si entra nel merito del progetto e più emergono criticità, talune evidentemente insormontabili, che dimostrano che la nostra azione di contrasto a questo progetto è supportata da solide motivazioni.
Nei prossimi giorni metteremo per iscritto quanto già dichiarato nella stessa sede, supportato dai tecnici che abbiamo incaricato e stiamo incaricando.

Usciamo da questa conferenza con una rinnovata convinzione che la strada intrapresa è la migliore e quella maggiormente tutelante del reale interesse dei cittadini”.

La viabilità è solo uno dei problemi, altri riguardano ad esempio la coerenza con il Pgt di Cremona (legge sul consumo di suolo) e i reali effetti mitigativi delle piantumazioni, che non compenserebbero le immissioni di Co2 derivanti dal transito dei camion.

Luigi Lipara, del Comitato BiometaNO, ha invece depositato agli atti un proprio documento in cui per punti si espongono le motivazioni di contrarietà all’impianto e si indicano carenze documentali nella progettazione presentata. Sarà ora A2A a dover esplicitare quanto richiesto, la sola richiesta di verifica dell’impatto sanitario richiederà un certo lasso di tempo. E il tempo è un fattore fondamentale per il via libera a un’opera che si avvarrà anche dei fondi del Pnrr previsti per la transizione energetica. gbiagi

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