Relazione Dia: "Patti tra mafie
ed espansioni sul web"
“I sodalizi mafiosi sarebbero ‘scesi a patti’ per assicurare alle aziende affiliate una sorta di rotazione nell’assegnazione dei contratti pubblici, pilotando le offerte da presentare e contenendo anche le offerte al ribasso degli oneri connessi”.
È uno dei passaggi della relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia e, in particolare, del capitolo che riguarda la Lombardia.
In questa “fase di ripresa economica – scrivono gli investigatori – la soglia di attenzione è particolarmente elevata sul rischio di accaparramento, da parte delle organizzazioni criminali, di fondi pubblici stanziati dapprima per l’emergenza sanitaria e per le ristrutturazioni edilizie e, in prospettiva, per il perfezionamento del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.
E anche “in funzione delle potenziali criticità legate alle opere già in corso di realizzazione per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le investigazioni giudiziarie, in linea con gli indirizzi della locale Dda, puntano ad una maggiore attenzione riguardo a tale ambiti”.
Nelle pagine della relazione, relative alla presenza della mafie in Lombardia, dove si riportano tutte le indagini dell’ultimo periodo, viene spiegato che “nella regione, risulterebbero operativi 25 ‘locali’ di ‘ndrangheta”.
L’obiettivo dei “gruppi criminali” di “infiltrarsi” nelle opere pubbliche “viene perseguito con raffinate strategie sia per intercettare gli ingenti stanziamenti, sia per avviare manovre di corruttela” anche nei confronti di “professionisti-tecnici incaricati”. E si arriva, poi, anche a “pressioni estorsive” sulle “aziende affidatarie” dei lavori.
Altro aspetto che viene sottolineato nella relazione è la “resilienza della criminalità organizzata” e la “capacità di cogliere celermente le trasformazioni tecnologiche e dei fenomeni economico-finanziari su scala globale, sfruttando ogni opportunità di profitto e realizzando una notevole espansione speculativa, non da ultimo grazie agli strumenti tecnologici connessi al metaverso, alle piattaforme di comunicazioni criptate e in generale al web (sia la rete internet che il dark web) e ad altri settori del mondo digitale meno conosciuti”.