Cronaca

Oltre 41mila lavoratori lombardi hanno perso il posto dall'inizio dell'anno A Cremona sono 1.169 con un aumento da giugno a luglio

A luglio in Lombardia sono stati licenziati altri 5.582 lavoratori. A Cremona sono 108 in un mese, 1.169 dall’inizio dell’anno con un picco a marzo (263 lavoratori licenziati) e a maggio (226). L’aumento più significativo riguarda ancora una volta la lista 236, riferita alle imprese di minore dimensione, che si incrementa nel mese di 3.952 lavoratori lombardi, di cui 91 cremonesi (sono 796 i lavoratori licenziati da aziende di piccole dimensioni nel cremonese dall’inizio dell’anno). Per le aziende di maggiore dimensione, in provincia sono 373 i dipendenti in mobilità dall’inizio dell’anno con un aumento a marzo (140 licenziati).
Complessivamente in regione, sono 41.365 i lavoratori che nei primi sette mesi dell’anno hanno perso il posto: + 23,1% rispetto allo stesso periodo del 2011. E’ quanto emerge dall’elaborazione condotta dalla Cisl Lombardia sulla base dei dati Inps. ”A luglio la produzione industriale è calata ulteriormente, il settore manifatturiero ha accentuato la sua crisi, in Lombardia rischiamo a fine anno di raggiungere e superare la soglia dei 70mila licenziati: decisamente stiamo passando il limite – ha commentato Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia -. Non basta abbellire gli strumenti utilizzati in questi anni, non basta commentare i dati negativi, occorre mettere in campo, da subito, azioni forti e provvedimenti concreti per frenare il declino di questa regione”.

La Cisl lombarda lancia dunque un appello alle istituzioni e alle associazioni imprenditoriali, affinché si realizzi una coalizione forte contro le conseguenze della crisi. “E’ una grande sfida, che deve diventare la priorità di tutti – ha detto Petteni -. Non possiamo continuare ad assistere allo spettacolo di una politica che cerca di sopravvivere a se stessa, impegnata solo nel dibattito “dimissioni sì o no” ”. “Serve però un contributo più forte anche delle parti sociali – ha aggiunto –. Noi diamo la nostra disponibilità, ogni giorno ci confrontiamo per affrontare le sfide della competitività e migliorare la produttività delle aziende, ma da Confindustria ci aspettiamo di più”. Lavoro e Stato sociale sono i due temi forti al centro della mobilitazione che la Cisl lombarda ha già messo in agenda a partire dai primi giorni di settembre. “In tutti i territori  saremo impegnati in una mobilitazione diffusa di idee, progetti, proposte – ha spiegato il segretario generale, Gigi Petteni -. Dobbiamo contrastare la disoccupazione giovanile, attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e realizzare un nuovo sistema di welfare più vicino alle esigenze dei lavoratori e delle famiglie”.

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