Cronaca

Treni: arrivano i rincari,
non migliorano i servizi

Biglietti del trasporto pubblico e dei treni più cari dal 1 settembre. Una mossa annunciata già lo scorso luglio dalla Regione e descritta come atto dovuto dall’assessore Lucente, ma che non manca di suscitare polemiche per i mancati miglioramenti, soprattutto sul versante treni.

Primi malumori tra chi sta acquistando  gli abbonamenti per l’autobus urbano a Cremona, quello annuale passa da 236 a 250 euro, oltre ai 10 euro per la tessera, mentre la corsa singola da 1,30 a 1,50.

Aumenti del 4% sulle tratte ferroviarie, la corsa singola Cremona Milano costerà 7 euro e 40 (invece dei 7,10 attuali) e l’abbonamento annuale sale a 1.027 euro.

 “Ancora una volta – ci dice Matteo Casoni, referente del comitato InOrario – i pendolari della Lombardia si trovano di fronte ad aumenti tariffari a fronte di un non significativo miglioramento del servizio. C’è qualche treno in più e qualche miglioramento sul materiale rotabile, quindi si presume qualche problema strutturale in meno, ma poi quando ci si trova ad affrontare ritardi nei piazzamenti, ritardi agli scambi, guasti ai passaggi a livello, la situazione diventa di malessere per i pendolari”.

Un contesto peraltro confermato proprio dalla stessa Regione, che ha annunciato l’attivazione del bonus per chi acquisterà l’abbonamento di settembre, relativo ai ritardi del mese di giugno “e mi aspetto che, per come è andato luglio, lo stesso avverrà anche ad ottobre”.

“Tra giugno e luglio – aggiunge poi Casoni – il treno delle 18,20 molto spesso pur essendo presente già dal primo pomeriggio in centrale a Milano, veniva piazzato molto tardi con ritardi già alla partenza tra i 30 e 40 minuti. Questa è una situazione non accettabile che speriamo venga risolta al più presto.
In queste settimane con poca gente le cose sono andate meglio, vedremo con la ripresa degli studenti e della gran massa dei pendolari, se la situazione tornerà come prima”.

Critico anche Dario Balotta, responsabile trasporti per Europa Verde: “Dopo anni di tagli alle corse, ritardi e disagi continui per i pendolari lombardi, sempre più in diminuzione, ora la Regione ha deciso di far scattare dal 1 settembre prossimo un aumento del 4% delle tariffe. Aumento ingiustificato e inaccettabile ed in contrasto con altre regioni europee che hanno ridotto le tariffe come a Madrid e Berlino per rilanciare l’uso dei mezzi pubblici e ridurre l’inquinamento e il traffico delle automobili. I motivi veri dell’aumento sono dovuti alla cronica gestione inefficiente della manutenzione dei treni e alla disorganizzazione dei turni del personale di bordo di Tenord”. gbiagi

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