Cronaca

Peste suina in allevamento pavese,
cresce la soglia d'allarme

Si alza il livello d’allarme sulla peste suina anche in territorio Cremonese, dopo che nel Pavese è stato colpito il primo allevamento. Il caso è stato accertato nei giorni scorsi e riguarda un allevamento a conduzione familiare a Montebello della Battaglia. Una situazione che ha reso necessaria l’indizione di una cabina di regia urgente a livello regionale, a cui hanno preso parte gli assessorati e le direzioni generali Welfare e Agricoltura di Regione Lombardia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna e il Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo.

A far sorgere il sospetto al proprietario dell’azienda è stato un anomalo aumento della mortalità tra i propri capi. L’allevamento, che contava circa 160 capi, è stato quindi verificato dalle autorità sanitarie pavesi, che una volta riscontrata la presenza del virus hanno dato il via all’’indagine epidemiologica, per individuare il vettore che ha portato il virus nell’allevamento. Escluso il contatto diretto tra suini e cinghiali, grazie alle misure di biosicurezza previste dalle norme, si sta cercando di capire se la contaminazione possa essere avvenuta in modo indiretto, tramite gli automezzi aziendali o attraverso i mangimi. Naturalmente sono partite subito le operazioni di abbattimento. Fortunatamente si tratta di un caso isolato e non vi sono stati contatti a rischio con altri allevamenti.

La vicenda ha però innalzato la preoccupazione su un fenomeno che deve assolutamente rimanere sotto controllo. Tanto che la Regione è pronta a incrementare le misure di sicurezza  a tutela del patrimonio suinicolo lombardo, come ha sottolineato anche l’assessore Beduschi, secondo cui alle politiche di contenimento devono affiancarsi sempre di più quelle di eradicazione, a partire dall’intensificazione delle attività di controllo e abbattimento dei cinghiali. lb

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