Cronaca

"Nessuno vive per se stesso"
L'ultimo saluto a Scazzoli

Foto Francesco Sessa

Celebrati questa mattina a S.Agata i funerali di Arnaldo Scazzoli, 85 anni, morto alla vigilia di Ferragosto dopo il peggioramento di una malattia. “Nessuno di noi vive per se stesso”, con questa frase della prima lettura, da una lettera di San Paolo, è iniziata la celebrazione funebre, una citazione che Arnaldo Scazzoli – colonna dell’associazione ex alunni orfanotrofio e Manini di Cremona intitolata a Lazzaro Chiappari – ripeteva spesso a proposito del suo impegno nel volontariato.

“Dare ciò che si è ricevuto” è stato il leit motiv che per oltre 60 anni lo ha visto motore di tante azioni finalizzate all’assistenza e aiuto ai giovani delle Comunità per Minori, eredi dell’orfanotrofio cremonese.

Alla funzione erano presenti i rappresentanti delle associazioni gemellate con la Chiappari: gli amici di una vita dei Martinitt, con il presidente Baciocchi e quelli di Vercelli, rappresentati dal presidente Casalino e di Ketty Politi, assessore ai servizi sociali del comune piemontese. Tra i  banchi, gli assessori al welfare Rosita Viola, testimone dell’intenso impegno solidaristico di Scazzoli e all’Istruzione Maura Ruggeri.

Il vangelo di san Luca ci ha ricordato che “nell’ora che non immaginate, viene il figlio dell’uomo” e da lì ha preso spunto l’omelia di don Irvano Maglia. Ha parlato della grande famiglia che Arnaldo è riuscito nella sua vita ad aggregare, ricordando gli ultimi giorni di sofferenza che lo avevano pesantemente abbattuto. “In noi – ha detto tra l’latro il sacerdote – c’è la consapevolezza che ciò che ha contraddistinto le vicende associative e famigliari, il pensare che la vita va avanti, tutto questo può essere consolatorio per alcuni, ma per poco tempo.

Una vita vissuta intensamente non può semplicemente estinguersi. C’è la speranza, la fede che nella vicenda umana viva l’esperienza della Resurrezione. Dio che si è fatto uomo rivive la sua esperienza tra i nostri cari. Arnaldo ha vissuto una vita intensa, ma gli affetti famigliari e amicali sono stati il suo impegno prioritario. Con partecipazione personale e compromissione di stesso, perchè una fatica mal spesa non sempre è feconda, lo diventa invece quando c’è il cuore”.
Questa è l’eredità lasciata da Arnaldo Scazzoli, oltre all’orgoglio per aver mantenuto vitale un’ associazione che deve fare i conti con l’invecchiamento dei suoi soci.

Al termine della celebrazione sono seguiti alcuni ricordi personali di chi gli è stato vicino e dei famigliari. Come Fiorenzo Bassi, vicepresidente della “Chiappari” e suo amico fraterno. Con voce commossa ha ricordato l’appassionato donarsi agli altri di Scazzoli e la sua sagacia nel rappresentare gli ex allievi dell’orfanotrofio nel contesto sociale, con una dedizione assoluta. Ma lo ha ricordato anche come amico, descrivendo un “rapporto franco e trasparente”, fatto anche di divergenze e discussioni. “Hai contribuito ad accrescere la mia sensibilità verso gli altri”, ha detto tra l’altro sottolineando il carisma e la concretezza della persona. “Mi spiace che non hai potuto raggiungere l’obiettivo di festeggiare i 100 anni dell’Associazione, ma ciò nulla toglie a quanto hai fatto. Ciao Arnaldo”.

Dopo l’esecuzione del Silenzio alla tromba hanno preso la parola i famigliari: Alberto, marito della figlia Chiara (“sei stato il padre che avrei voluto”), e Monica. Quindi il corteo ha proceduto verso la sala del commiato del cimitero di Cremona. gbiagi

GUARDA QUI IL SERVIZIO DI CREMONA1 (immagini SESSA)

 

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