Cronaca

B&b e case vacanza: boom anche
in città, 25 nuove attività nel 2023

Anche a Cremona si assiste alla proliferazione di bed and breakfast e case vacanza, una formula che ha indotto alcuni sindaci delle città a maggiore attrattività turistica a imporre divieti nei centri storici, vedi il caso di Firenze.

Guardando alle pratiche segnalate sul sito del Comune, dall’inizio dell’anno sono arrivate 25 nuove comunicazioni di inizio attività ricettiva in forma non imprenditoriale, l’unico obbligo a cui devono adempiere coloro che decidono di mettere sul mercato delle locazioni brevi un appartamento o anche una stanza. Da via Dante a largo Boccaccino, da via Manzoni a via Sicardo, la dislocazione dei bed and breakfast copre tutta la città, soprattutto in centro. E la conferma della grande disponibilità dell’offerta viene anche da una semplice ricerca su Airbnb, una delle piattaforme più utilizzate: ad oggi – ma i numeri sono fluttuanti –  figurano  88  strutture disponibili per due persone, per le date tra l’1 e il 3 settembre.

Alcune altre cifre danno l’idea di quanto il fenomeno si stia allargando. L’ultimo report provinciale aggiornato al 2022 evidenza che le strutture extra-alberghiere ammontano a 308, l’88% delle strutture ricettive, per un totale di 2.187 posti letto, con una media di 7 posti letto per struttura e coprono il 50% dell’offerta provinciale di posti letto.

La maggior parte delle strutture extra-alberghiere è rappresentata da “case e appartamenti per vacanze non gestite in forma imprenditoriale” (118, il 38%) e dai “bed and breakfast” (64, il 21%). Per quanto riguarda i posti letto la maggior parte si trova invece presso gli agriturismi (590, il 27%).

Sempre a livello provinciale, nel 2022, le strutture ricettive sono complessivamente aumentate di 35 unità ed i posti letto di 216. In particolare, sono aumentate le locazioni turistiche non imprenditoriali (+11), le case vacanze non gestite in forma imprenditoriale (+11), le foresterie (+6) e le case e appartamenti vacanze (+5).

Alessandra Cattaruzzi

Un fenomeno che già da tempo ha suscitato la preoccupazione delle associazioni di categoria: “Quella del sommerso è una problematica molto diffusa, anche la nostra provincia è coinvolta – afferma Alessandra Cattaruzzi, presidente Federalberghi della provincia di Cremona -. La nostra associazione  ha fatto un buon lavoro per recare di arginare il problema, attraverso l’istituzione di un  codice identificativo regionale che poi è diventato nazionale, obbligatorio sia per b&b che per case vacanze, oltre che per gli albergatori, se si vuole operare sulle piattaforme di prenotazione online.

La problematica di tutte queste strutture, anche al di là del sommerso, problema che ci sarà sempre, è anche la concorrenza sleale. Non Non essendo possibile per le istituzioni fare controlli capillari, tante volte le strutture extraalberghiere  hanno la possibilità di non dichiarare sempre il reale. Noi ci rendiamo conto che non è così semplice fare questi controlli e stiamo cercando con le istituzioni di trovare il metodo migliore. Si sperava che con l’introduzione della tassa di soggiorno i controlli fossero un po’ più efficaci, vedremo se così sarà stato”.

Federlberghi  si muove anche per una differenziazione tra comparto alberghiero ed extra alberghiero, ad esempio basandosi sul numero di pernottamenti, per cercare di frenare questa concorrenza. “Gli alberghi  – continua Cattaruzzi – hanno obblighi che i b&b non hanno, penso ad esempio al documento sui rischi (DVR), al certificato di prevenzione incendi, alla formazione obbligatoria. Eppure entrambe le tipologie fanno accoglienza. Federalberghi non è contro queste strutture alternative ma chiede che vi sia una regolamentazione dei doveri”

UN PROBLEMA NAZIONALE – I casi più eclatanti quest’anno riguardano Sardegna, Puglia e Ischia, dove la Guardia di Finanza ha scoperto diversi casi di affitti in nero. Le indagini partono dagli alloggi pubblicizzati sulle varie piattaforme, che vengono poi incrociati con le banche dati delle amministrazioni comunali. Vengono anche confrontati gli importi corrisposti dai vacanzieri con quelli dichiarati da chi affitta e spesso le cifre non collimano.

Federalberghi nazionale ha stimato che nel 2022 ci sono state quasi 100 milioni di presenze turistiche non rilevate dalle statistiche ufficiali. Pernottamenti prenotati sulle piattaforme  che valgono quasi un quarto del totale nazionale e generano  una spesa di 6,8 miliardi.

A queste stime corrisponde il grido d’allarme degli albergatori che tramite la stessa associazione di categoria hanno chiesto “con la massima urgenza l’approvazione della bozza di legge su cui sta lavorando il Ministero del Turismo, che preveda l’attuazione di una banca dati nazionale per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale nell’ambito della ricettività”, come ha dichiarato al Sole24Ore la direttrice Barbara Casillo. gbiagi

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