Ucraina, Russia arresta generale Surovikin. E attiva le spie ‘dormienti’
(Adnkronos) – Il generale Sergei Surovikin, al comando dell’operazione militare speciale in Ucraina, è stato rimosso dall’incarico e sarebbe “in una sorta di arresti domiciliari”, per cui non può lasciare il suo appartamento ma può ricevere visite, scrive il blog VChK-OGPU, considerato vicino alle forze di sicurezza russe. Noto come ‘il generale Armageddon’, Surovikin è considerato vicino a Evgheny Prigozhin e già il mese scorso era circolata la voce di un suo arresto. Secondo alcune indiscrezioni era a conoscenza dell’ammutinamento del leader della Wagner. L’ex generale e ora deputato Viktor Sobolev, ha reso noto che Surovikin è stato rimosso dal suo incarico. Ma potrebbe essere reintegrato con altri incarichi in futuro.
Intanto, secondo quanto scrive Guardian, Mosca ha iniziato a fare ricorso a cellule dormienti innestate nei Paesi occidentali o ad agenti e operativi non ufficiali, persone di nazionalità terze o ‘illegali’, russi che si spacciano come tali che hanno trascorso anni a costruirsi una copertura senza fare alcun lavoro di intelligence per anni. Gli ‘illegali’ sono l’eredità di un programma sovietico risalente alla Guerra Fredda. Ma a dimostrarne il ‘revival’, l’arresto, solo lo scorso anno, di almeno sette presunti illegali in Norvegia Brasile, Olanda, Slovenia e Grecia. Alcuni sono riusciti a fuggire, probabilmente in Russia, altri sono ancora sotto arresto in Occidente.
Il ritorno a metodi di spionaggio più rischiosi e meno facili è stato imposto dall’espulsione di 450 diplomatici in tutto dai Paesi Occidentali, solo nei primi tre mesi di guerra, molti dei quali operativi dell’Fsb, del Gru e dell’Sver sotto copertura diplomatica. Anche la possibilità di far passare operativi come turisti e uomini d’affari è svanita di fronte alla stretta sulla concessione dei visti. Anche il lavoro di inchiesta di Bellingcat dopo l’avvelenamento di Sergei Skripal a Salisbury nel 2018 ha fatto saltare molti operativi, con numeri di passaporto vicini a quelli degli agenti inviati in Inghilterra con il novichok e smascherati.
In Gran Bretagna sono state arrestate tre presunte spie di nazionalità bulgara lo scorso febbraio insieme ad altre due persone, due mesi dopo l’arresto a Lubiana di “Maria Meyer”, proprietaria di una galleria d’arte, e “Ludwig Gisch”, due operativi russi dell’Svr (il servizio di intelligence estero) che si facevano passare per argentini. Il processo a carico dei tre inizierà a gennaio.
A loro si aggiunge un fotografo con doppia cittadinanza greca e messicana con un negozio di filati ad Atene. Una guardia di sicurezza dell’ambasciata britannica a Berlino è stata condannata a 13 anni di carcere dopo essere stata accusata di aver svolto diversi compiti per l’intelligence russa.