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La Cremo ha trovato qualificazione
e applausi, ma la strada è lunga

foto Sessa

Ci sono voluti i supplementari alla Cremonese per avere la meglio del Crotone nel trentaduesimi di finale di Coppa Italia. Ora sul cammino dei grigiorossi si presenterà il Cittadella.

La squadra di Davide Ballardini va sotto al primo tentativo calabrese, una imbucata a palla scoperta che la Cremonese già aveva dimostrato di soffrire nelle uscite precampionato.

Il tecnico grigiorosso prova a cambiare le carte in tavola ma è solo una magia di Vazquez ad aprire lo spazio a Sernicola per pennellare al centro per il pareggio di Afena-Gyan.

A inizio ripresa il forcing grigiorosso non produce effetti concreti e la gara scivola via fino al 90’ quando il guizzo di Buonaiuto viene smorzato dal Var.

Non cala l’entusiasmo di uno Zini da 3.372 spettatori e la danza in area di Vazquez – già centro di gravità grigiorosso – e il sigillo di Pickel consegnano un 3-1 da cui ripartire ma anche da cui fare tesoro.

Calcio di agosto è, ma meno amichevole e più agonistico. Il tempo per accendere definitivamente la spina è inferiore alla settimana perché sabato col Catanzaro – di nuovo allo Zini – sarà già Serie B, ma forse con un Okereke in meno dopo la richiesta di non scendere in campo in Coppa.

E in campionato i grigiorossi non potranno permettersi le lunghe pause viste col Crotone, anche se le attenuanti non mancano, a partire da carichi di lavoro importanti.

Ci sarà da affinare tattica e brillantezza, ma anche da sgombrare il campo da equivoci ed esuberi. Intanto, la Cremonese si porta a casa la qualificazione e gli applausi dei suoi tifosi, esattamente ciò che cercava maggiormente dalla sfida col Crotone.

Mauro Taino

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