Cronaca

Addio al dott. Buffoli, era stato
primario di gastroenterologia

Classe 1956, dal 2007 al 2021 è stato il direttore della Gastroeneterologia e Endoscopia digestiva dell’ASST di Cremona. E' morto dopo essere stato colpito dalla Sla

L’ASST di Cremona piange il dottor Federico Buffoli, morto dopo essere stato colpito negli ultimi anni dalla Sla. Dal 2007 al 2021 è stato il direttore della Gastroeneterologia e Endoscopia digestiva dell’ASST di Cremona.Il ricordo commosso di tutto l’ospedale arriva in una nota stampa: “”Federico Buffoli è un medico e una persona di quelle che non si dimenticano. Entusiasta, innamorato del suo lavoro e dei pazienti, capace, innovatore intelligente e simpatico. È mancato sabato scorso lasciando qualcosa in sospeso destinato a rimanere tale. Endoscopista riconosciuto a livello nazionale, negli anni ha saputo costruire una équipe affiatata e competente, oggi diretta con esiti eccellenti da Roberto Grassia, da sempre suo collaboratore.All’improvviso, sette anni fa, nel destino di Federico è arrivata la diagnosi di SLA che ha affrontato con coraggio e determinazione, ma talvolta anche con un senso di rabbia e impotenza. È rimasto al lavoro sino a quando ha potuto. Con le stampelle contava i 185 passi che riusciva a fare da solo dal parcheggio sino al reparto. Lo raccontava con soddisfazione, perché lui voleva farcela, sempre”.

Un ricordo del dott. Buffoli arriva da parte del dottor Roberto Grassia, attuale primario del reparto:«Ho conosciuto il dottor Buffoli nel 2019, al mio arrivo a Cremona. E’ bastato un incontro per capire di che pasta era fatto. Da subito ho apprezzato la sua intraprendenza e il grande desiderio di fare: aveva molto a cuore gli ospedali di Cremona e Oglio Po per i quali ha iniziato percorsi speculari perchè tutti i pazienti hanno gli stessi diritti. Ci teneva molto ad offrire le stesse opportunità di cura sul territorio. Come teneva molto alla formazione di altro livello e ai suoi collaboratori a cui dedicava tempo ed energie. Basta ascoltare il tam tam dei ricordi che si susseguono in queste ultime ore per rendersi conto del suo valore come medico e come uomo. Ero un giovane neo-specialista quando nel 2008 il dottor Buffoli mi chiese se fossi interessato a lavorare con lui a Cremona. Lui era già una figura di riferimento nel panorama dell’endoscopia italiana soprattutto nell’ambito delle tecniche resettive. Così, fiero e senza dubbi, accettai e giorno dopo giorno ho avuto la fortuna di stargli accanto e vederlo costruire una endoscopia digestiva moderna con uno sguardo sempre volto all’innovazione. Era attento alla crescita dei collaboratori nel rispetto dei pazienti e della struttura (Prima il Paziente, poi l’Ospedale poi Noi), ma non ti regalava nulla inducendoti ad acquisire abilità operatorie sul campo, col sudore e la dedizione quotidiana. Nel momento in cui ha iniziato ad avere le prime difficoltà ho avuto ancora modo di imparare: come professionista, quando seduto in sala alle mie spalle guidava con le sue parole i miei gesti; e come uomo, quando adattandosi di volta in volta alla terribile malattia riusciva ad  essere ancora positivo e trasmettere dignità e serenità. Ancora oggi, nel silenzio della sala, penso a quello che avrebbe fatto ed ai suoi consigli ed a volte rivedo nelle mie mani le sue. Ciao Federico. Grazie».

 

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