Cronaca

Bocconi al veleno: continuano a morire gli animali del Bodri di San Rocco, il proprietario presenta denuncia

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Sulla strage di animali avvenuta presso il Bodri di via San Rocco, dove qualcuno ha avvelenato più di trenta animali da cortile, germani reali ed un riccio, è stato presentato un esposto dal proprietario dell’oasi, Alessandro Soldi, profondamente amareggiato per l’accaduto. In pochi giorni nell’area, meta di molte scolaresche cremonesi, sono stati sterminati numerosi animali da cortile tra cui oche, anatre, galli, galline e tacchini, ma anche germani reali che da anni frequentavano il luogo. Sul posto nidifica pure l’airone cenerino. Tra gli animali uccisi ci sono anche un riccio e un porcellino d’India che erano entrati nella proprietà. Oggi è morta un’anatra che ieri era in agonia sulla riva del laghetto, mentre un’altra era in acqua quasi immobile. Sulla sponda alcuni degli ultimi animali uccisi per avvelenamento. Una grossa oca grigia, morta, era sul tettuccio di un rifugio per gli animali. Pare che la causa sia da ricercarsi nel granoturco gettato all’interno della recinzione dalla zona confinante con la cappelletta di San Rocco. Questo, secondo Soldi, sarebbe avvenuto nella notte tra giovedì 19 e venerdì 20. Subito dopo il proprietario si è accorto della morte dei primi esemplari e, conseguentemente, ha constatato la presenza del mangime cereale misto a briciole di pane gettato nel recinto. Esche di morte in un ambiente dove si respira un pezzo di passato che è appartenuto ed appartiene alla storia di Cremona. Il Bodri di San Rocco, infatti, è già documentato in una mappa del 1724, ma la storia legata al santo e tradizione portano secoli più indietro nel tempo. Nel 1647 il luogo, con chiesa e convento dei frati Serviti, furono distrutti da acqua, pioggia ed inondazioni, oltre che dai colpi di cannone sparati durante l’assedio alla città di Cremona. In seguito il tutto venne risistemato e ricostruito . Nel ‘700, nei pressi, era presente il cosiddetto Molino di San Rocco.

Angelo Locatelli


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