Chiesa

A Brignano l’ultimo saluto
a don Gianfranco Castelli

Nella chiesa parrocchiale di Brignano Gera d’Adda, la comunità diocesana ha dato il suo ultimo saluto, nella mattinata di sabato 15 luglio, a don Gianfranco Castelli, ex parroco di Misano e prima ancora di Fiesco, morto giovedì mattina all’hospice di Calcinate all’età di 76 anni.

Ha celebrato le esequie, iniziate alle 10, il vescovo Antonio Napolioni. Tra i concelebranti il vescovo emerito di Cremona Dante Lafranconi e monsignor Valter Dario Maggi, brignanese, ex vescovo missionario di Ibarra, in Ecuador. Presenti una cinquantina di preti diocesani (molti dei quali hanno percorso parecchi chilometri pur di esserci, come ha evidenziato il vescovo stesso), le autorità comunali di Brignano, una folta rappresentanza di misanesi con il sindaco Daisy Pirovano ed il parroco don Stefano Zoppi, alcune suore Adoratrici del Santissimo Sacramento, ma anche persone da Fiesco con il parroco don Marino Dalè.

Gremita la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, a testimonianza dell’affetto e della stima di cui godeva don Gianfranco, cosa che il vescovo, ad inizio celebrazione, non ha mancato di sottolineare, come non ha mancato di rimarcare, nell’omelia, il concetto con il quale ha iniziato, quello del ritorno alla casa del padre.

“Quando si dà l’annuncio di una morte – ha detto – si cercano le parole più adatte: si dice che è morto, è deceduto, è scomparso… Com’è bello dire invece: “è arrivato a casa”, “è tornato alla casa del Padre”. Missione compiuta. Questa immagine del ritorno a casa per don Gianfranco è particolarmente adatta perché, sceso da Brignano insieme a tanti altri giovani di questa comunità, ha vissuto gli anni della vocazione nel Seminario di Cremona per poi iniziare il suo progressivo viaggio di riavvicinamento: Sant’Imerio, Soncino, Fiesco, un lungo servizio a Misano Gera d’Adda e poi, quando il vescovo gli ha chiesto se volesse rimanere a Cremona come canonico della Cattedrale, certo che avrebbe prestato un ottimo servizio, l’attrattiva della sua Brignano ha prevalso”.

Quindi ha concluso: “Sicuramente don Gianfranco avrebbe voluto godere lunghi anni di condivisione con voi, con i famigliari, in questa comunità che ha amato e dalla quale si è riconosciuto generato. Una comunità che adesso lo rigenera, lo partorisce di nuovo nella fede grazie alla parola di Dio che arriva provvidenziale a darci luce. Ringrazio tutti a nome di don Gianfranco”.

Nella sua riflessione il vescovo si è chiesto quale sia l’eredità che lascia chi vive amando coloro che incontra, pur coi propri limiti, come ha fatto don Gianfranco, “annunciatore forte della Parola che ci salva”.

“Un uomo fine, fermo e fraterno – ha proseguito Napolioni –, un prete che non ha mai smesso di lasciarsi toccare nel cuore dalla spiritualità, attingendo alle fonti più sane, più classiche, da San Francesco a papa Giovanni. Anche nell’ultimo periodo, quello della degenza in ospedale, ha mostrato attaccamento alla vita (“Ci spero”, diceva), ma anche obbedienza al Mistero ultimo: “Sono pronto”, diceva anche. Bando ai pessimismi – ha concluso – non facciamo bilanci, guardiamo avanti con fede e con serenità che il Signore ridesterà anche alla memoria di don Gianfranco la voglia di seguirlo e di annunciarlo fino in fondo”.

Al termine della Messa, l’ultimo viaggio di don Castelli, accompagnato dai fratelli sacerdoti e dai fedeli, verso il cimitero comunale, dove la salma è stata tumulata.

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...