Cronaca

Stagione irrigua: notizie
positive dal bacino dell'Adda

Il Tavolo regionale dedicato al lago di Como conferma il modello di gestione delle risorse idriche orientato alla condivisione e al rispetto delle priorità fissate dalla legge, l’agricoltura seconda solo agli utilizzi idropotabili.
Sospiro di sollievo anche per i consorzi delle reti irrigue cremonesi

Il canale Vacchelli

Le intense precipitazioni dei giorni scorsi hanno dato un po’ di sollievo anche al lago di Como che resta comunque a livelli di riempimento prossimi al 40 per cento, con un deficit complessivo delle riserve disponibili pari al 30 per cento rispetto alla media 2006-2020. Resta perciò alta l’attenzione del settore agricolo che vede interessati oltre 140 mila ettari irrigati con le acque del fiume Adda a valle del Lario.

Il Tavolo regionale per gli usi idrici in agricoltura ha affrontato ieri in una riunione convocata ad hoc la situazione del comprensorio. “La scelta di supportare gli afflussi a lago con le risorse invasate dai bacini idroelettrici di montagna conferma la validità del modello di gestione dell’acqua orientato alla condivisione e all’uso plurimo di questa risorsa vitale: la stessa goccia d’acqua deve fare cibo, ambiente ed energia”. Così Alessandro Rota, presidente di ANBI Lombardia, ha espresso l’apprezzamento da parte dei consorzi di bonifica impegnati nel garantire, grazie alle derivazioni dall’Adda, l’irrigazione delle campagne tra Bergamo, Cremona, Milano, Lodi e Pavia, che rappresentano più del 23 per cento dell’intera superficie irrigua della Lombardia.

Per l’Associazione regionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, la decisione del tavolo coordinato dall’assessore regionale Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo della Risorsa Idrica) rispetta appieno le priorità fissate dalla legge. “Nelle situazioni di criticità, l’agricoltura è seconda solo agli usi idropotabili – ricorda Rota – per garantire in primo luogo la sicurezza negli approvvigionamenti alimentari del nostro Paese, elemento sempre più strategico in questa complessa fase geopolitica”.

Come per la stagione 2022, il rinnovato rapporto con i gestori dei bacini idroelettrici, favorito dall’azione della giunta regionale della Lombardia, consentirà di poter contare su rilasci per almeno 4 milioni di metri cubi al giorno. In questo modo, insieme all’impegno dei consorzi nella gestione cautelativa delle portate prelevate, il mantenimento di adeguati livelli del lago consentirà di affrontare il proseguo della stagione irrigua.

Un contributo importante che ANBI Lombardia auspica che possa essere replicato anche in altri bacini della regione, dove, con l’esaurirsi dell’effetto delle piogge, si potrebbero rivivere le criticità dello scorso anno. E guardando al prossimo futuro, la rappresentanza dei consorzi di bonifica e irrigazione torna a chiedere un piano strategico per l’acqua con al centro la sicurezza idraulica dei territori e l’agricoltura irrigua.

Al Tavolo tecnico riunitosi ieri sono intervenuti anche i  rappresentanti di Consorzio Irrigazioni Cremonesi, Dugali – Naviglio – Adda – Serio, Amministrazione Naviglio Civico.

“Gli idroelettrici – affermano in una nota i rispettivi presidenti, Umberto Brocca, Giannenrico Spoldi e Carlo Vezzini –   hanno confermato gli impegni assunti dichiarando una maggior capacità di turbinaggio pari ad almeno il doppio di quella attualmente messa in campo per i prossimi 15 giorni.

Le ultime precipitazioni e le riduzioni delle erogazioni hanno consentito ai laghi di Como ed Iseo di risalire a quote idrometriche tali da rendere possibile un moderato aumento delle portate derivate a beneficio dei territori irrigati.

Il fiume Po è a quota 25.90 m s.l.m., attualmente è garantito il funzionamento dell’impianto di Foce Morbasco tale da soddisfare le richieste irrigue”.

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