Nazionali

Ucraina-Russia, 500 giorni di guerra tra morti, armi e nessuna resa

(Adnkronos) –
500 giorni di guerra tra Ucraina e Russia. Tanti ne sono passati dall’inizio del conflitto quando, all’alba del 24 febbraio 2022, le truppe di Vladimir Putin hanno invaso il Paese confinante dando il via a una battaglia che va avanti ancora oggi e della quale, almeno per il momento, non si vede la fine. Ancora nessun margine per aprire nuovamente i negoziati, nessuna intenzione di cedere né da un lato né dall’altro della barricata. Nel mezzo, migliaia e migliaia di morti, la solidarietà internazionale a Kiev, i tentativi – falliti – di mediazione, la fornitura di armi sempre più potenti all’Ucraina, l’isolamento sempre più evidente della Russia e dei suoi vertici tra sanzioni e dichiarazioni ferme di Nato, Usa ed Europa.  

E sul fronte aiuti militari, è solo di ieri la notizia che gli Usa forniranno a Volodymyr Zelensky e al suo popolo un ulteriore pacchetto da 800 milioni di dollari, comprensivo anche di bombe a grappolo. Un altro passo in avanti dopo la fornitura dei sistemi di difesa Patriot, sistemi di precisione che avevano dato la svolta decisiva a Kiev in vista della controffensiva che, tuttavia, stenta ancora a decollare nonostante i proclami ucraini e le denunce russe. Intanto oggi, 500 giorni dopo, Zelensky visita non a caso l’Isola dei Serpenti, simbolo per eccellenza di resistenza, mentre il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu sceglie di seguire da vicino l’addestramento di nuove unità. 

”Oggi siamo sull’Isola dei serpenti, che non sarà mai conquistata dagli occupanti, come tutta l’Ucraina, perché siamo il paese dei coraggiosi. Voglio ringraziare da qui, da questo luogo di vittoria, ognuno dei nostri soldati per questi 500 giorni”, il post su Twitter del presidente ucraino, che ha condiviso un video del suo arrivo in motoscafo sull’isola nel Mar Nero riconquistata 500 giorni fa dalle forze armate di Kiev che, all’inizio della guerra, hanno contrastato una nave da guerra russa, la Moskva, affondata nel Mar Nero ad aprile. Mosca ha parlato di un’esplosione a bordo, mentre l’Ucraina ha detto di aver colpito la nave da guerra con missili. 

Il ministro della Difesa russo Shoigu ha invece assistito oggi all’addestramento di nuove unità combattenti destinate ad essere inviate sul fronte ucraino. “Il capo dell’esercito russo ha seguito lo svolgimento delle esercitazioni degli equipaggi dei carri armati T-90”, ha annunciato il ministero sul suo canale Telegram. L’ispezione è avvenuta in un campo di addestramento nel sud della Russia. Le nuove truppe stanno seguendo un corso intensivo di 38 giorni di preparazione al servizio attivo, con esercitazioni combinate di diverse specializzazioni dell’esercito, si legge sulla Tass. 

 

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