Allarme peste suina, da Regione
bando per rafforzare sicurezza
Interessati, nel territorio cremonese, sono i comuni di: Casalmaggiore, Casteldidone, Cremona città zona Po, Formigara, Genivolta, Gerre de Caprioli, Gombito, Gussola, Martignana Po, Moscazzano, Pieve d'Olmi, San Daniele Po, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torricella del Pizzo, Volongo.
Verrà pubblicato martedì 4 luglio il bando regionale dedicato a interventi di biosicurezza per gli allevamenti di suini, con lo scopo di contrastare la diffusione della Peste Suina Africana: a questo proposito, Regione Lombardia mette a disposizione una dotazione di 2,2 milioni di euro.
Un provvedimento con cui verrà finanziato l’acquisto di recinzioni come opera di prevenzione contro l’insorgenza della malattia, trasmissibile dalla fauna selvatica e in particolare dai cinghiali, che sta diffondendosi in diverse regioni italiane e che ha fatto registrare i primi casi ‘lombardi’ in provincia di Pavia.
Beneficiarie sono le micro, piccole e medie imprese dedite all’allevamento di suini, le cui domande saranno selezionate in base a tre fasce di priorità che comprendono: gli allevamenti ricadenti nelle Zone di restrizione I e II, in provincia di Pavia; quelli definiti a ‘rischio alto e medio-alto’ di trasmissione del virus e, infine, nei Comuni situati al confine con Piemonte ed Emilia-Romagna.
Diversi comuni del Cremonese rientrano nelle ultime due categorie: si tratta, nel dettaglio, di: Casalmaggiore, Casteldidone, Cremona, Formigara, Genivolta, Gerre de Caprioli, Gombito, Gussola, Martignana Po, Moscazzano, Pieve d’Olmi, San Daniele Po, Spinadesco, Stagno Lombardo, Torricella del Pizzo, Volongo.
“Gli interventi finanziati con il bando – evidenzia l’assessore Alessandro Beduschi – consisteranno nella realizzazione di recinzioni fisse ‘a prova di bestiame’ per rafforzare le misure di biosicurezza degli allevamenti di suini, al fine di limitare la trasmissione del virus della PSA riducendo il rischio di intrusione di cinghiali selvatici”.
L’investimento ammesso dovrà avere un costo complessivo minimo di 3.000 euro e massimo 30.000 euro per ciascun codice di allevamento suini attivo, con spesa massima per singolo beneficiario pari a 100.000 euro, comprensivi di forniture, posa in opera e costi di progettazione, che non dovranno superare il 5% della spesa ammessa. L’agevolazione verrà assegnata sotto forma di sovvenzione diretta a fondo perduto, pari al 65% del costo ammissibile e le domande potranno essere presentate entro il 4 settembre 2023.
“Il bando – conclude l’assessore Beduschi – è un’opportunità da cogliere per i nostri allevatori e si inserisce in un’ampia strategia introdotta per evitare il dilagarsi del virus nella pianura padana. Abbiamo intenzione di reperire altre risorse per continuare l’opera, ma nel frattempo lavoriamo in stretto coordinamento con il Commissario del Governo, Vincenzo Caputo, e con tutte le parti in causa per un’emergenza che è all’attenzione nazionale viste le sempre più numerose regioni colpite, ma che in Lombardia, cuore della filiera suinicola italiana, dobbiamo continuare a seguire con la massima priorità”. LaBos