Cgil-Uil: "Garantire sostenibilità
nelle Rsa con Tavolo Territoriale"
“Le nostre Rsa sono caratterizzate da un sistema in cui parte delle rette è a carico delle famiglie (quota alberghiera) e non completamente riconosciuta dalla Regione Lombardia. La pandemia da Covid-19 ha aumentato ulteriormente i costi a carico delle famiglie, insieme alla crescita dei bisogni sanitari”. Lo scrivono in una nota i rappresentanti sindacali di CGIL e Uil Cremona Elena Curci e Fabio Caparelli, chiedendo un Osservatorio Territoriale per garantire sostenibilità ed equità nelle Rsa.
“La crisi economica generata dalla situazione politica europea e nazionale ha causato rincari, aggravando i costi di gestione e generando nuove fragilità sociali ed economiche. La difficoltà nel reclutare e trattenere personale qualificato è un problema crescente nel settore socio-sanitario, a fronte dell’aumento della domanda di assistenza dovuto all’invecchiamento della popolazione.
Inoltre, l’assenza di una legislazione nazionale sulla non autosufficienza e la riforma del sistema sanitario e socio-sanitario lombardo non forniscono una partecipazione funzionale al potenziamento della rete territoriale dei servizi.
Riteniamo necessario un sistema di governo delle rette per garantire equità e sostenibilità, impegnando le risorse pubbliche fornite dalla Regione Lombardia e dagli Enti Locali per mantenere la qualità dell’assistenza e i livelli occupazionali nelle Rsa.
Nel contesto della Contrattazione Sociale Territoriale, nel novembre 2022, le tre OO.SS. confederali, insieme alle loro Categorie dei Pensionati e della Funzione Pubblica, avevano proposto un protocollo di intesa all’Associazione delle Residenze Socio-Sanitarie della provincia di Cremona (ARSAC) per affrontare e condividere lo stato emergenziale, proteggere il patrimonio delle strutture socio-assistenziali, migliorare la qualità dei servizi per gli ospiti e difendere gli interessi degli ospiti e dei loro familiari, nel rispetto dei diritti dei lavoratori dipendenti delle Rsa.
Nonostante le nostre sollecitazioni, ARSAC ha risposto solo in tarda primavera, inserendo l’associazione di categoria UNEBA tra i soggetti sottoscrittori e subordinando la firma alla nostra accettazione di tale organizzazione. Abbiamo rifiutato poiché UNEBA è un’associazione di categoria firmataria di un contratto collettivo nazionale applicato alle Rsa, con una natura giuridica diversa da ARSAC e abbiamo quindi preso atto dell’impossibilità di relazionarci con la sola ARSAC, con la quale, peraltro, avevamo già firmato nel luglio 2016 un protocollo, ormai superato.
Anche alla luce del recente “Decreto Concorrenza”, che avrà un impatto sul settore socio-sanitario, in particolare sulle RSA, riteniamo sia importante istituire un Osservatorio Territoriale che coinvolga attivamente le RSA, le Organizzazioni Sindacali e i Comuni interessati, al fine di monitorare la situazione e sviluppare strategie condivise e proposte comuni da presentare all’ATS Valpadana e all’ASST Cremona e Crema”.
“Proporremo a ogni struttura Rsa”, concludono i sindacati, “un Protocollo di intesa sulle relazioni sindacali per rafforzare il dialogo e la partecipazione, con l’obiettivo di garantire la qualità e la sostenibilità dei servizi per gli ospiti, i livelli occupazionali, il benessere dei lavoratori e l’equilibrio economico necessario”.