Lettere

Ripristino natura, da
Timmermans sermone grottesco

da Massimiliano Salini - eurodeputato

Egregio Direttore,

Pronunciato dal vate dell’ideologia green più radicale Ue, l’invito fatto oggi da Timmermans a margine del Consiglio Ue Ambiente, a non perdersi in dispute ideologiche sul clima, suona come un sermone grottesco, che tradisce l’ansia da prestazione della Commissione.

Il vero dato preoccupante è quanto accaduto giovedì scorso in Commissione Ambiente (Envi) all’Europarlamento, dove abbiamo assistito allo psicodramma della “minoranza Timmermans” sulla “Nature Restoration Law”.

Quando infatti si è trattato di decidere se prolungare o rimandare la sessione di voto, i più ideologizzati hanno chiesto il rinvio in piena crisi di panico, da Green a S&D, senza dimenticare Renew, il cui coordinatore in Envi è stato tra i primi a domandare il differimento, allineandosi a socialisti e verdi per non vedere affossato il testo: se la sostanziale parità 44 a 44 in molti dei voti principali si fosse ripetuta anche nel voto finale, il compromesso sarebbe caduto.

Bene ha fatto oggi il governo italiano ad esprimersi contro il testo. Come Ppe, al Parlamento Ue avversiamo duramente la proposta nel merito a causa delle gravi carenze strutturali sul piano dell’impatto socio-economico, a fronte di benefici irrisori sul clima: metterebbe a rischio la produzione di cibo in Europa, colpendo le importazioni e facendo aumentare i prezzi, per giunta senza ricadute positive rilevanti sull’ambiente.

Lo scandalo è l’atteggiamento irresponsabile della Commissione: da un lato la pochezza delle argomentazioni a sostegno della normativa, che non viene riscritta nonostante sia totalmente sballata, dall’altro il comportamento scorretto verso l’Europarlamento, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dai nostri colleghi tedeschi e olandesi del PPE, per i quali l’esecutivo europeo avrebbe fatto pressioni sui deputati affinché votassero a favore del testo.

La paralisi nell’iter del provvedimento è provocata dall’ostinazione insensata con cui la Commissione Ue presenta proposte basate su assunzioni ideologiche scollate dalla realtà e prive di adeguate valutazioni di impatto. Simili carenze documentali rallentano il processo legislativo e inficiano anche altri importanti dossier verdi, rischiando di screditare l’intero Green deal: errori di cui il vicepresidente Frans Timmermans è il primo responsabile politico.

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